Il responsabile dello scouting bianconero è giovane (classe 1987), ha iniziato con suo padre in Toscana poi Spalletti lo volle a 23 anni allo Zenit. Alla Juve ha contribuito a forgiare i talenti dell’U23: storia di un uomo mercato dietro le quinte
“Credo che il ds debba essere la figura con la più alta sensibilità calcistica all’interno del club, per questo il dono dell’osservazione e della comparazione deve essere per forza sviluppato. Mio padre mi ha letteralmente ‘svezzato’ guardando partite di calcio, di tutte le categorie”: così Matteo Tognozzi, classe 1987, oggi scouting manager della Juve nonché braccio destro del responsabile dell’area tecnica Federico Cherubini, nella tesi intitolata “Il mio Viaggio: appunti di uno scout” e presentata alla Figc al termine del corso per l’abilitazione a direttore sportivo, nel 2020, un traguardo che si era da tempo segnato sul taccuino.