La prova di Champions del Parco dei Principi ma non solo: a livello di gestione il reparto arretrato è quello che dà più da pensare ad Allegri
La sfida al tridente Messi-Mbappé-Neymar era la prova più dura possibile al mondo in questo momento, ma i due gol in venti minuti che hanno steso subito la Juve sono nati dalla scaltrezza di uno scavetto e di un passaggio in profondità contro una marcatura non pronta, più che dalle prodezze individuali e dalla classe degli attaccanti del Psg, con palloni a scavalcare un’impreparata retroguardia bianconera che hanno portato alla rete.