In attesa di Zaniolo e, forse, di Koulibaly, come cambierà la Juventus con Pogba e Di Maria? Innanzitutto diventerà più tecnica, in secondo luogo sarà più fisica e più veloce. Pogba non viene da anni facili, ma non può avere perso centimetri e chili, oltre al tocco e all’intuizione. Forse potrà essere meno dinamico, ma, per esempio, il tiro in porta è un’arma che Allegri non aveva (si aspettava otto, dieci gol da Rabiot che non sono mai arrivati) e che, adesso, invece, ritrova.
Dopodiché su Pogba vorrei lanciare un’ipotesi: posto che è una mezz’ala di inserimento, siamo sicuri che non possa fare il centrale di centrocampo? Me lo chiedo dopo aver visto, in anni che risalgono addirittura a Spalletti interista, la trasformazione di Brozovic: era una mezzala e nemmeno delle più convincenti, è diventato un regista insostituibile nell’Inter.
Da questo punto di vista, mi aspetterei un po’ più di coraggio da Allegri: provare, testare, sperimentare sono tutti verbi che appartengono al bagaglio di un allenatore. Se è vero, almeno in parte, che un tecnico si deve anche adattare alle qualità dei propri calciatori, è vero pure il contrario: ovvero che i calciatori devono venire incontro all’allenatore in caso di necessità.
Ora la Juve non ha un centrale di costruzione, a meno che non si voglia dare tutta la responsabilità a Locatelli che, al pari di Pogba, non lo è e lo ha fatto non troppo spesso. Rispetto al nostro nazionale, Paul non solo ha più esperienza, ma anche più maturità (almeno me lo auguro). Se torna alla Juve non è solo per incassare forse l’ultimo ingaggio importate della sua carriera, ma anche per dare a chi lo ha lanciato nel calcio internazionale un contributo che lasci il segno.
E come si lascia il segno? Reinventarsi in un ruolo in cui, per esempio, si corre meno, ma corre di più la palla può essere un’idea, a maggior ragione per le proprietà di palleggio che detiene il francese. Quanto ai tempi di gioco, non è mai troppo tardi per impararli. Basta saperli insegnare, come fece Sacchi con un Ancelotti dato per finito alla Roma.
Di Maria, invece, oltre che qualità, è corsa, dinamismo e cross. Sbaglieremmo, però, ad etichettarlo solo come uomo assist. Da uomo-gol è di certo superiore a Pogba e allo stesso Chiesa che, quando rientrerà, dovrebbe giocare a sinistra. Tra l’altro, con le sue capacità di saltare l’uomo e i suoi passaggi filtranti, Di Maria potrebbe svolgere anche il ruolo di trequartista, come accaduto, abbastanza di frequente, al Paris Saint-Germain.
Rispetto a tutti gli altri, Di Maria corre, rientra sotto la linea della palla, contrasta con agonismo e riparte. Prevalentemente riparte sulla fascia, ma sa anche convergere e tirare.
Con Pogba e Di Maria, dunque, aumentano i gol e aumentano gli assist. Poi aumentano anche i passaggi e i cross. Il miglioramento, dunque, c’è e ci sarà, ma non basta. La Juve deve segnare tanti gol con Vlahovic, il quale troverà alimento dai due nuovi arrivi. Se poi arriverà anche Zaniolo vorrà dire che le frecce nell’arco dell’attacco aumenteranno e che la Juve avrà una trazione anteriore a strappi. In questo sarà sicuramente allegriana perché si esalterà nell’uno contro uno. La Juve dei duelli dominanti e vincenti. Prevedile, forse, ma difficilmente contrastabile. Da scudetto non so ancora. Certo, se dietro, Koulibaly sarà il sostituto di de Ligt ci si può seriamente pensare.