TORINO – Era l’8 agosto del 2015: prima partita di Paulo Dybala alla Juventus, primo gol, primo trofeo. L’argentino – allo Shanghai Stadium – mise in rete la palla del definitivo 2-0 contro la Lazio che valse ai bianconeri la vittoria della Supercoppa Italiana. Da allora l’attuale numero 10 bianconero ha avuto modo di festeggiare molte altre reti (113 in 286 partite) e molti altri trofei: 12 in tutto, tra cui 5 campionati, consecutivi, tra il 2015 e il 2020. Da quando è stato acquistato dalla Juventus – appunto nell’estate del 2015 a fronte del pagamento di 32 milioni di euro più 8 di bonus al Palermo – non gli è mai successo di restare all’asciutto di titoli, anzi ne ha vinti sempre almeno due. Vien da sé che vorrebbe evitare di vivere questa esperienza proprio ora che è giunto alle battute finali della sua avventura in bianconero. Quantomeno la Coppa Italia – visto che sono gradualmente sfumate la Supercoppa, la Champions League e il campionato – vorrebbe vincerla.
Lautaro via dall’Inter per 70 milioni. Dybala si scalda
Per svariati motivi, peraltro: perché si tratterebbe del suo ultimo titolo in bianconero; perché vuole regalare una soddisfazione alla piazza cui comunque (nonostante la delusione per il benservito datogli dalla società) è molto legato; perché, pensando al futuro, vuole fare breccia nei dirigenti delle altre squadre che meditano di investire su di lui e tesserarlo. Domani sera nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Fiorentina (si riparte dall’1-0 per la Juve all’andata) Dybala vuole battere un colpo. Un colpo che aiuti la squadra a conquistare l’accesso alla finale in programma l’11 maggio contro una tra Milan e Inter, con l’auspicio ovviamente di completare l’opera.
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