Zalewski deve ripetersi, Scalvini e Udogie sembrano dei veterani, mentre Gatti e Gaetano provano il salto
L’estate dei grandi indesiderabili e delle giovani promesse. L’estate degli svincolati che forse dovranno chiedere il “reddito di cittadinanza”, da Cristiano Ronaldo a Bernardeschi, da Dybala a Romagnoli, segnale di una nuova tendenza negli equilibri contrattuali post crisi. E — di conseguenza — l’estate dei giovani sostenibili, perché pensare che un giocatore che guadagna dieci volte di più valga anche dieci volte di più è un’eresia in uno sport di squadra. Segnatevi questi nomi del nostro campionato, alcuni già noti, altri in evoluzione tecnica e caratteriale. Hanno tra 17 e 23 anni. Su alcuni di loro hanno scommesso i grandi club (Asllani). Altri devono ripetersi sui livelli d’eccellenza della prima stagione (Zalewski). Altri ancora sembrano già veterani pur con la carta d’identità da bambini (Kalulu, Scalvini, Ricci, Udogie). C’è chi deve dimostrare di non soffrire le vertigini da salto di categoria (Gatti, Gaetano). E chi adesso non può più perdere tempo (Sottil). Questo è l’anno.