“Al primo allenamento era già tutto chiaro. Mi girai verso il mio vice e dissi ‘beh, questo ragazzo è un talento’”. La stella georgiana del Napoli raccontata da chi l’ha vista crescere
Il bambino dal viso spigoloso ha un k-way bluastro allacciato fino al collo, lo sguardo sulla palla, gli occhi scuri e concentrati. Indossa una calzamaglia perché in Georgia fa freddo, ma le gambe sono veloci, i movimenti fluidi, i gesti naturali, tant’è che i conetti gialli vengono saltati con facilità.