La società d’investimento fondata nel 2014 da Cardinale ha stretto una fitta rete di relazioni nell’industria sportiva, soprattutto negli Stati Uniti. Poi si è allargata all’Europa per l’acquisizione di club
Fino a qualche anno fa Gerry Cardinale, il fondatore e gran capo di RedBird, non era interessato ad acquisire una squadra. Faceva grandi affari con i detentori dei diritti – dalla famiglia proprietaria dei New York Yankees alle leghe professionistiche americane – perché riteneva che ci fosse tanto valore inespresso nello sfruttamento di quegli stessi diritti: la trasmissione audiovisiva come gli stadi. Poi ha capito che RedBird era cresciuta a tal punto da ambire a diventare essa stessa titolare dei diritti, così da poter “integrare verticalmente le attività”.