TORINO – Fascia al braccio, sontuoso capitano in campo, leader indiscusso nello spogliatoio e davanti alle telecamere. Danilo Luiz da Silva, il terzino che mercoledì sera Massimiliano Allegri ha elogiato pubblicamente – cosa un po’ insolita per il tecnico della Juventus -, è diventato una pedina intoccabile nello scacchiere bianconero. In assenza dei senatori Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, i tifosi possono stare tranquilli perché con lui la squadra è in buone mani: il difensore brasiliano ha il carisma per alzare la voce, e soprattutto essere ascoltato, quando le cose vanno male, per aiutare i compagni in difficoltà e per esaltare la squadra dopo una vittoria importante. «Sono troppo contento per i ragazzi perché hanno lavorato tanto, hanno faticato e si sono sacrificati, questa è la Juve» le sue parole dopo la semifinale d’andata di Coppa Italia.
Juve, Danilo jolly bianconero
Come se vestisse il bianconero da dieci anni, anche se è arrivato a Torino soltanto nell’estate 2019, come un veterano che si preoccupa dei più giovani, non sempre avvezzi nell’affrontare certe sfide, come un campione che ha saputo conquistare i tifosi, capaci di riconoscere in lui le caratteristiche del “gobbo vero”, che bacia la maglia dopo il gol nei minuti di recupero a Bergamo contro l’Atalanta, evitando una sconfitta pesante e mostrando il suo senso di appartenenza, che sprona, che si adegua a giocare sempre o ovunque, a seconda delle necessità, da terzino destro a difensore centrale, nello schieramento arretrato a tre come al centro della mediana. E che è pronto, quando arriverà il suo turno, a prolungare il contratto con la Juventus, in scadenza nel 2024, per chiudere la carriera in bianconero.
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