Il taglio agli stipendi e l’autosufficienza guidano le scelte del patron, dopo i 78 milioni persi negli ultimi due anni. Un equilibrio fondamentale per l’intero business: il calcio rappresenta il 92% del giro d’affari della holding
All’inizio di questa stagione Aurelio De Laurentiis aveva lanciato l’allarme: “Il budget va rivisto, sennò falliamo”. Parole forti, forse troppo per una delle società di Serie A meno indebitate. Ma il patron del Napoli voleva trasmettere tutta la preoccupazione per una fase, quella dell’emergenza pandemica, che ha profondamente scosso le traballanti fondamenta dell’industria calcistica italiana.