Sì, l’allusione al “viziaccio” maturato da Matthijs De Ligt è voluta: caso o non caso, i primi mesi del giovane difensore olandese non sono stati esenti da difficoltà e critiche. Non è troppo lontana nel tempo l’ultima mano galeotta, che ha mandato sul dischetto Lorenzo Pellegrini contro la Roma. L’inserimento alle spalle di due colonne come Bonucci e Chiellini, però, non si è mai fermato, e passo dopo passo il numero 4 ha trovato sempre più continuità, fino alla partita di ieri contro il Sassuolo, che ha rappresentato un traguardo importante. Cento presenze con la maglia della Juventus per il ragazzo di Leiderdorp, autore di una buona prestazione, da 6,5 per Calciomercato.com. Poteva anche mettere la ciliegina sulla torta, ma si è fermato al palo. Poco male, perché ci ha pensato Vlahovic a portare la Vecchia Signora in semifinale di Coppa Italia. Sì, l’arrivo di DV7 ha giovato anche ai difensori.
FONDAMENTA – E’ il momento del tridente, inutile girarci intorno: l’esaltazione per l’impatto di Vlahovic, la ritrovata verve di Morata, Dybala di nuovo al centro della manovra offensiva. Ma l’equilibrio tanto caro ad allegri parte dalla solidità difensiva davanti a Szczesny. De Ligt è in crescita, magari non vertiginosa, ma ha ormai metabolizzato il passaggio dal calcio olandese a quello italiano, universalmente riconosciuto come il più tattico in assoluto. Del resto, lo stipendio da 8 milioni netti a stagione, il più alto in rosa, esige in risposta prestazioni da leader. Emblematica la prova in Juventus-Fiorentina, contro quello che sarebbe poi diventato il suo compagno di squadra, Vlahovic: una delle poche partite in cui il serbo, quest’anno, non è riuscito ad incidere. E il merito va tutto alla marcatura asfissiante messa in atto dall’olandese.
INCOGNITA ESTIVA – De Ligt rimane uno dei difensori potenzialmente più forti in circolazione. Lo sa bene il suo agente, Mino Raiola, che recentemente non ha escluso un cambio di casacca nel corso della prossima finestra di mercato: “Sappiamo tutti quali sono i club per un buon passo e, con tutto il rispetto, non società come il Fortuna Dusseldorf. Vedremo questa estate. Premier League? Potrebbe essere anche il Barcellona o il Real Madrid o il Paris Saint Germain”. Nel destino di Matthjis, insomma, c’è l’Olimpo del calcio mondiale. Il suo contratto, però, recita scadenza 2024, e la Juventus ha ancora bisogno del suo carisma. Cento gettoni in bianconero, in fondo, non è roba di tutti i giorni. La Juventus, da parte sua, riflette: è il caso di impostare una strategia per trattenere il numero 4 oppure conviene fare cassa dopo un mercato di gennaio costellato di grandi sforzi per rinforzare la squadra? C’è tempo per valutare. Intanto il classe 1999 è pronto a tener su il muro. almeno per i prossimi quattro mesi.
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De Ligt a quota 100 presenze: Juve, trattenerlo o lasciarlo andare?
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