TORINO – Per tutti quei tifosi della Juventus che in questi giorni hanno costruito castelli di carta sul futuro bianconero di Alessandro Del Piero, ritornato allo Stadium dieci anni dopo il suo addio e osannato dal pubblico come nel 2012, ci ha pensato l’amministratore delegato del club Maurizio Arrivabene a dissipare dubbi, domande, ipotesi e scenari. Con grande naturalezza, il dirigente ha spiegato la presenza dell’ex numero 10 bianconero allo stadio, sottolineando pure che l’omaggio della curva verso il campione non ha minimamente infastidito i vertici della società. Anzi. «Del Piero era a Torino con i ragazzi della sua Academy di Los Angeles, sono stati ospiti nostri alla partita, abbiamo ritenuto giusto e corretto dargli l’opportunità di salutare quello che è sempre stato il suo pubblico. Del Piero ha una storia nella Juventus, è un’icona della Juventus, era giusto che salutasse quello che era il suo pubblico. Niente di più e niente di meno». Insomma, si è trattato soltanto della celebrazione di una delle leggende bianconere, che ha approfittato del suo soggiorno a Torino con la famiglia per mostrare ai figli tutti i cimeli che lo vedono protagonista al JMuseum.
Juve, nessuna rivoluzione in programma
I tifosi probabilmente continueranno a sognare un ritorno di Del Piero, ma al momento non sono in programma altre rivoluzioni societarie dopo quelle della scorsa estate, quando sono stati nominati un nuovo ad, un nuovo direttore sportivo ed è stato cambiato gran parte del Consiglio di Amministrazione. Il progetto triennale varato nel 2021 non può essere valutato dopo neppure una stagione e non saranno certo gli umori della piazza a condizionare le scelte prese a suo tempo dalla proprietà. E se a far discutere, accanto all’icona Del Piero, ci sono pure i tweet di Lapo Elkann, ieri il nipote dell’Avvocato è tornato a cinquettare nel suo ruolo di sempre, quello di tifoso che, prima di Juventus-Fiorentina, non ha voluto far mancare la sua carica alla squadra.
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