Genitori che fanno i predicatori, contestano i tecnici, insultano gli arbitri: la guida per evitare di diventare come loro
Riflessioni silenziose di un papà agli allenamenti del figlio, espresse a bordo campo; con le dita aggrappate alla rete, cercando di seguire serenamente prima gli esercizi, poi la partitella. Maledicendo per l’ennesima volta il fatto di aver dimenticato i tappi di cera per le orecchie, stile pilota di Formula Uno anni Ottanta, per non sentire le voci attorno, i commenti, le critiche agli istruttori, le considerazioni “tecniche”… È in quei frangenti che ogni tanto pensi quanto sarebbe bello se tuo figlio volesse praticare il curling, il salto con o senza asta, la danza classica come Billy Elliot. Perché mentre i ragazzini il calcio lo praticano, tentando di impararne i fondamentali, i genitori (occhio alle mamme, eh) e a volte i nonni – temibilissimi – lo predicano. Non come modo di dire: qualcuno si spinge fino a delle vere e proprie omelie.