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Doppia ricetta Juve: intervento psicologico e tattico

Se ne esce smettendola di inseguire capri espiatori con la stessa leggerezza e superficialità che contraddistingue il moto di pancia sul web. Illusorio pensare che decisioni importanti vengano prese sull’ondata popolare. Massimiliano Allegri è e resta l’allenatore della Juventus, ha un contratto lungo che difficilmente non verrà rispettato sino alla scadenza. Allegri sapeva che tornare a vincere subito non sarebbe stato facile e di certo non con una squadra incerottata e zeppa di riserve, volenterose ma non all’altezza. Per parecchio tempo sarà ancora così, senza Paul Pogba e Federico Chiesa, con Angel Di Maria che non regge oltre mezzora.

Come uscirne dunque: con la consapevolezza del proprio limite. Con un duplice intervento, il primo di natura psicologica e motivazionale per evitare il rischio del crollo che sarebbe fatale. Se il capitano Leonardo Bonucci dice che si sentono fragili e non sanno che fare significa che un problema mentale esiste. Il secondo è di natura tattica, l’allenatore deve trovare lo schema migliore e pur non potendo evitare il turnover forzato deve provare a impostare una squadra finalmente affidabile. I giovani Fabio Miretti e Nicolò Fagioli sono volenterosi e piacciono, ma te li puoi giocare in Serie A, non in Europa. Altri starebbero fissi in tribuna se la rosa non fosse stata falcidiata dagli infortuni. E infatti bisognerebbe capirne il motivo. Recuperare in campionato si può, in Champions quasi impossibile. Chiudo con una provocazione: visto che usciamo comunque agli ottavi, non converrebbe puntare sull’Europa League

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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