Dybala all’Inter non è più una suggestione, ma un progetto concreto. Perché Beppe Marotta e Piero Ausilio hanno incontrato in gran segreto Jorge Antun, procuratore della Joya, per manifestare l’interesse nerazzurro sul giocatore. Un atto dovuto, dopo il divorzio sancito unilateralmente dalla Juventus. Le parti non sono entrate in profondità sull’aspetto economico dell’affare. All’Inter, oltre a iscriversi ufficialmente alla corsa sull’argentino, interessava capire quali fossero le tempistiche gradite da Dybala. E dalla controparte è arrivata una risposta che può essere considerata come favorevole per i nerazzurri: l’argentino non ha fretta di trovare squadra. Questo è un bene pure per Marotta e Ausilio, considerato che i responsabili dell’area tecnica devono ancora capire in primis qual è il budget messo a disposizione da Suning (non si fa peccato a pensare che si andrà avanti ancora con l’auto-finanziamento), inoltre devono focalizzare per bene quali siano le necessità di Simone Inzaghi sul mercato. Anche per questo pure l’Inter non ha fretta. Altro motivo che consiglia questa strategia è legato alla convinzione che Dybala, col tempo, abbasserà le pretese economiche o, quanto meno, sarà più malleabile sulle condizioni accessorie del contratto (ovvero i bonus). Marotta e Ausilio peraltro sono perfettamente a conoscenza del fatto che l’ingaggio di Dybala alla Juve sia di 7.3 milioni (bonus compresi) e che l’accordo per il rinnovo (mai però ratificato) era stato trovato sulla base di 8 milioni più 2 di bonus.
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