TORINO – Il 2 gennaio del 1892, esattamente 130 anni fa, a Verona nasceva Edoardo Agnelli, figlio di Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat, e storico presidente della Juve dal 1923 al 1935, quando perse tragicamente la vita ad appena 43 anni. Sotto la sua guida la Vecchia Signora vinse sei scudetti in 10 anni, di cui cinque di seguito, dalla stagione 1930-31 a quella 1934-35.
Edoardo Agnelli, il presidente del primo quinquennio
Nel giorno della sua nomina a numero uno del club, la rivista Hurrà lo celebrò dedicandogli queste affettuose parole: “La recente assemblea generale Ordinaria dei Soci ha nominato, per acclamazione, Presidente Effettivo della nostra Società, il Cav. Avvocato Edoardo Agnelli. Dotato di fervida intelligenza, di grande affabilità e di quella molta esperienza di mondo, di vita, di lavoro che ha potuto acquistare collaborando attivamente nella direzione di grandi aziende con l’illustre suo Padre il Senatore Giovanni Agnelli; cultore appassionato di ogni genere di Sport, espertissimo automobilista, Direttore della Società Torinese per le Corse dei cavalli, Presidente Onorario del Gruppo Sportivo F.I.A.T., Egli porta alla nostra società, insieme alla preziosa opera sua, un nome che si illumina di una fra le più alte glorie sportive italiane, di una fra le più meravigliose creazioni dell’intelligenza e del lavoro umano: gloria di Sport, gloria di Lavoro! Il F.C. Juventus, grato a Lui d’aver voluto accettare la Presidenza della Società, è di questa sua adesione tanto più fiera quanto più si sente degna di averlo a proprio capo. Degna per il lungo passato di lotte e di vittorie che fa di essa la più gloriosa Società calcistica torinese, degna per tutte le energie di intelligenza e di lavoro che seppe esprimere e che fiorirono nel compiuto, magnifico nuovo Campo sportivo. Anche per essa vi è gloria di Sport, gloria di Lavoro. Per questo, intorno al suo giovane, illustre, fattivo Presidente, intorno ad Edoardo Agnelli, la famiglia juventina si stringe serena e fidente, certa di marciare con Lui verso un luminoso avvenire”.