EMPOLI – Vlahovic trascina la Juventus: assist, gol, cattiveria e determinazione. Strepitosa prestazione con cui firma i tre spossanti punti di Empoli. Massimiliano Allegri non si aspettava certo un percorso pianeggiante, conoscendo l’Empoli, ma la sua Juventus la trasforma in un tappone dolomitico di sofferenza e fatica. È una vittoria importante e pesante, perché giocare contro la squadra di Andreazzoli è piacevole come masticare una pietra, è una vittoria che rilancia la classifica della Juventus, ma è anche una vittoria che non cancella certe lacune bianconere.
La Juventus deve godersi il successo, perché l’Empoli in questa stagione non solo l’aveva battuta allo Stadium (seconda giornata), ma ha vinto anche al San Paolo ed è uscito dalla Coppa Italia contro l’Inter a San Siro solo ai supplementari, tuttavia i bianconeri incassano due gol (non succedeva dalla vittoria per 4-3 all’Olimpico contro la Roma il 9 gennaio), il primo dei quali per un’altra dormita dopo quella di Villarreal (questa volta collettiva). E, nel finale, la Juventus soffre in modo eccessivo la foga dell’Empoli, chiudendosi nella trequarti e non riuscendo più a uscirne. Peccato, perché fino al 3-1, il piano gara di Allegri non aveva forse dato spettacolo, ma aveva funzionato in modo efficace: la Juventus, gol dell’1-1 a parte, non aveva sofferto e in contropiede aveva sempre colpito. Merito anche di un Vlahovic stratosferico, di un Kean concentrato, di un Morata (subentrato a Kean nella ripresa) lucido e di un Arthur sempre in partita. Poi però sono emerse stanchezza e deconcentrazione, la squadra ha sbandato e ha dato l’impressione di non essere solida come nella prima ora di gioco (anche ad Allegri, a giudicare dalla furia con cui si agitava in panchina).
Il costo dei punti
Purtroppo i tre punti costano un altro infortunio per la Juventus e Zakaria, uscito nel primo tempo toccandosi l’adduttore, rischia di stare fuori almeno un paio di settimane. Da verificare anche le condizioni di Bonucci (in sofferenza nel finale) e di De Ligt, a cui si è girata la caviglia nella ripresa. La fortuna non aiuta Allegri in questo momento delicatissimo della stagione.
Juve cinica
L’Empoli è molto aggressivo, la Juventus, che oltretutto gioca contro vento (abbastanza forte e condizionante le traiettorie) deve azzeccare sempre tutto per uscire dal pressing toscano. Ci riesce con difficoltà, ma ci prova costantemente e quando ci riesce è pericolosissima: al 7′ Vlahovic smista con elegante precisione per Zakaria, spedendolo davanti alla porta, diagonale sul quale Vicario compie un miracolo; al 18′ Kean appoggia a Vlahovic sul lato sinistro dell’area, altro diagonale micidiale, che esce di un soffio. Poi esce l’Empoli, che ha un quarto d’ora di prevalenza nel gioco, senza tuttavia essere mai pericoloso. E al 32′ arriva il gol di Kean: contropiede molto ben impostato da Vlahovic che libera Rabiot sulla sinistra, il francese va sul fondo, cross perfetto per Kean che si coordina in modo impeccabile per incornare in rete. Azione e gol di squisita fattura. L’Empoli trova il pareggio solo 7 minuti dopo, grazie a un colpo di sonno della difesa juventina: corner di Bajrami, palla che si ferma nell’area piccola senza che nessuno dei bianconeri ci arrivi per un lungo secondo, fino a che allunga la gamba di Zurkowski e la caccia dentro da un metro. Situazione abbastanza paradossale che fa, giustamente, infuriare Allegri. Ma la Juventus reagisce e al 47′ trova il secondo gol: break di Arthur a centrocampo, palla a Cuadrado, fuga sulla destra, palla in mezzo per Vlahovic che controlla in modo tecnicamente sublime il pallone in mezzo all’area, sbilancia tutta la difesa dell’Empoli e la caccia dentro per il 2-1.
Juve a soffrire
La ripresa è più controllata dalla Juventus: l’Empoli si butta in avanti, ma i bianconeri resistono senza soffrire e scattano in avanti appena possono. Come al 66′, quando Morata avanza veloce e, sulla trequarti, verticalizza su Vlahovic in area: il controllo del serbo è magico, perché l’assist sarebbe leggermente indietro e lui con movimento del piede sinistro riesce a portarsi la palla davanti a lui per un pallonetto dolcissimo a superare Vicario per il 3-1. L’Empoli è sempre più infuocato agonisticamente e trova il gol al 76′ con un tiro di La Mantia, libero di tirare dopo un intervento non perfetto di Bonucci: il tiro si infila sul primo palo, con un intervento non perfetto di Szczesny. La Juventus chiude il tempo con qualche affanno di troppo: con Bonucci che stringe i denti, De Ligt anche (leggera distorsione alla caviglia), Cuadrado che perde lucidità e il centrocampo piuttosto sfilacciato.
Empoli-Juventus 2-3: statistiche e tabellino