GENOVA – “Una cosa è giudicare da fuori, un’altra è lavorare tutti i giorni con questi ragazzi”. Dejan Stankovic allenatore della Sampdoria, conosce bene il calcio, ha tanti anni di carriera da calciatore alle spalle e pure un’esperienza formativa sulla panchina della Stella Rossa. L’ex Inter, dunque, sa bene che chi critica molto spesso si basa sui risultati e sulle prestazioni, senza conoscere tutto il resto. “Il campo è l’unica risposta che un allenatore può avere: non fa differenza se uno ha 20 anni o 30 anni; per me conta ciò che dà e quanto è pronto a sacrificarsi. In base a questo io scelgo i titolari, posso sbagliare, ma mi stanno arrivando risposte importanti”, spiega l’allenatore serbo che spera di arrivare alla lunga sosta per il Mondiale con una classifica meno preoccupante. “Abbiamo tre partite importantissime in sette giorni. Saranno diverse come diversi saranno gli avversari e diversa sarà la nostra preparazione. Ma pensiamole una alla volta”, dice il tecnico della Samp. Fiducia nei suoi ragazzi anche se c’è da fare i conti anche con l’infermeria. “Abbiamo lavorato bene nonostante i problemi fisici, abbiamo fuori Sabiri, Pussetto, Conti, assenze pesanti per noi in ottica rotazione, oltre a Quagliarella che fino a mercoledì non si è allenato con il gruppo. Ma restiamo concentrati e il mio primo pensiero è regalare tre punti ai nostri tifosi, in casa nostra senza scuse”. Di fronte una Fiorentina reduce dall’impegno di Coppa in Finlandia. “Stimo tantissimo Italiano, sta facendo un ottimo lavoro. La Fiorentina ha talento, forza fisica e velocità, sono la squadra di serie A che fa più possesso palla, creano tanto. Mi aspetto una gara combattuta“. Per finire, un commento su Ravaglia, il terzo portiere che ieri ha subìto un intervento. “È un grande uomo spogliatoio e fa ogni allenamento come se fosse l’ultimo. Gli dico sempre che ‘è la mia bestia preferita”.
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