Pesantissimo ko in chiave Scudetto per il Napoli, battuto 3-2 al Maradona dalla Fiorentina: vantaggio firmato Nico Gonzalez, pari di Mertens e uno-due viola con Ikoné ed Arthur Cabral. Per Spalletti vano il gol finale di Osimhen. Seconda sconfitta consecutiva per l’Atalanta, cui non basta la rete di Muriel a pochi secondi dal triplice fischio, beffata dalla doppietta di Traoré: il Sassuolo sale a quota 46 punti, a -5 dai rivali odierni. Chiude il programma pomeridiano il successo dell’Udinese a Venezia, arrivato in pieno recupero: dopo l’1-0 di Deulofeu su rigore e il pari di Henry, decide la zuccata di Becao al 94′.
Serie A, risultati e classifica
Napoli-Fiorentina 2-3
Al Maradona c’è l’atmosfera delle grandi occasioni: la Fiorentina non rievoca bei ricordi, ma il tempio napoletano è una bolgia e trascina gli undici in campo. Nel primo quarto d’ora i ragazzi di Spalletti collezionano occasioni in sequenza con Politano, Osimhen ed Insigne, poi il gol del bomber nigeriano viene inevitabilmente annullato per fuorigioco. La Viola si vede al 17′ con un tentativo di Biraghi respinto in corner da Ospina, alla 100ª in maglia azzurra, e al 18′ con Castrovilli, alto. Al 29′ passano gli ospiti: ripartenza improvvisa, Saponara mette in moto Biraghi, cross sul secondo palo raccolto da Duncan, Cabral contrastato e Nico Gonzalez trova l’incrocio col mancino. Il Napoli reagisce di nervi e Mario Rui sfiora il pareggio immediato. La seconda frazione di gioco si apre con un calcio di punizione dal limite non sfruttato da Insigne, ma a riportare entusiasmo al Maradona è Mertens, appena entrato: è il 58′ quando Osimhen, defilato sul vertice destro dell’area, trova al centro l’accorrente attaccante belga che beffa Terracciano con una rasoiata sul primo palo. L’illusione, però, dura pochissimo: è soltanto il 66′ quando Ikoné, in campo da una manciata di secondi, trova il primo gol in Serie A con un velenosissimo diagonale mancino. Al 69′ annullato il nuovo, immediato pareggio partenopeo firmato Lozano, al 72′, invece, la Fiorentina firma il tris con Arthur Cabral: il brasiliano arrivato a gennaio dal Basilea va via di forza e tecnica a Lobotka, poi batte Ospina con un piattone destro sul legno lontano. Insigne e Mertens provano a pungere, mentre Osimhen preoccupa Spalletti toccandosi ripetutamente il polpaccio: il bomber nigeriano dimostra essersi pienamente ristabilito all’84’ quando, lanciato in profondità da Mario Rui, accorcia le distanze e dà il là al forcing finale che non produce gli effetti sperati.
Napoli-Fiorentina, tabellino e statistiche
Sassuolo-Atalanta 2-1
C’è Zapata dal 1′ nella Dea e se Pasalic chiama Consigli al super intervento, Miranchuk non trova la porta per questione di centimetri. I ritmi sono tambureggianti e il Sassuolo risponde colpo su colpo: il Var al 20′ spegne la gioia di Berardi, autore di un bellissimo gol col “piede debole” ma viziato da un’iniziale posizione di fuorigioco, 4′ più tardi – però – il talento calabrese avvia un contropiede micidiale concluso da Traoré che vale l’1-0. Il giovane trequartista italo-ivoriano sfiora poi il raddoppio-lampo con un tiro a giro che, leggermente deviato, sbatte contro il palo, quindi va vicino al 2-0 Chiriches con una zuccata che s’infrange contro la traversa. Al 37′, invece, Mario Pasalic calcia alto da posizione favorevole. Nella ripresa si riparte con gli stessi, incessanti ritmi del primo tempo e se al 61′ Traoré sfrutta una rivedibile marcatura di Demiral e batte Sportiello sul primo palo, Consigli è strepitoso due soli minuti più tardi sulla risposta rabbiosa di Muriel, conservando il doppio vantaggio. Al 69′ ancora Pasalic pericoloso con un colpo di testa che non inquadra lo specchio, all’82’ Defrel va un passo dal tris, fermato soltanto dal legno. In pieno recupero Zappacosta chiede a gran voce un calcio di rigore: l’arbitro opta per l’ammonizione per simulazione. A 20 secondi dalla fine Muriel rende meno amaro il passivo.
Sassuolo-Atalanta, tabellino e statistiche
Venezia-Udinese 1-2
L’Udinese ritrova Deulofeu, ma al Pier Luigi Penzo il nervosismo è diametralmente opposto alle emozioni: nella prima mezz’ora finiscono sul taccuino dell’arbitro Busio, Arslan, Cuisance ed Haps. L’equilibrio si spezza al 35′: spunto dello spagnolo ex Milan che si guadagna – e trasforma – l’inevitabile calcio di rigore. Occasionissima friulana in avvio di ripresa con Beto che – favorito da un erroraccio di Haps – vince il contrasto con Maenpaa in uscita disperata, il pallone s’impenna, lo stop è difettoso e favorisce il ritorno del portiere finlandese. Come nella prima frazione, in soli 4′, tra il 59′ e il 63′, vengono ammoniti Henry, Ceccaroni e Udogie (che uscirà per infortunio), poi Silvestri è salvifico sull’attaccante francese del Venezia (64′). Al 70′, invece, ci prova sull’altro versante Makengo con uno scavino che non sorprende Maenpaa il quale, ammonito poco dopo, sarà costretto a saltare il prossimo match (la trasferta al Franchi di Firenze). Lo stesso portiere finnico è decisivo poi sulla bella punizione di Molina. A 4′ dal triplice fischio finale, Henry trova l’insperato pareggio: tutto nasce da una rimessa laterale di Ampadu, un rimpallo mette in moto il centravanti transalpino, che firma l’1-1 con un potente destro. Ko per un problema al flessore della coscia destra anche Beto. Al Penzo cala il gelo al 94′ sul colpo di testa di Becao, che regala all’Udinese un successo che profuma di salvezza.
Venezia-Udinese, tabellino e statistiche