ROMA – “Guarda Nikolaou e Acerbi eh, occhio occhio occhio. Lì è buono“. Inizia così l’audio tra l’arbitro Pairetto e la sala Var in occasione del gol di Acerbi in Spezia-Lazio. Rete in fuorigioco data per buona. La decisione nasce da un problema di comunicazione, come rivelato da Gianluca Rocchi, designatore AIA. “Occhio eh, non vedo”. “Guarda Acerbi”. “Torna tutto indietro: questo è buono, ma là dobbiamo mettere la linea, aspetta. Dammi il recupero”. Dopo una pausa si sente un ‘Ok’. Ma è un ok tra i componenti Var e Avar, non il via libera a Pairetto. E poi: “La linea del 43, guarda quella”. Ma il gioco riparte. “Perché ha ripreso? No, no!”. Questo emerge dall’audio di quella sera tra arbitro e Var.
Il caso Acerbi
Pairetto e arbitri Var fermati dopo il caso Acerbi. Gianluca Rocchi ha spiegato: “Ho fermato tutti perché è inaccettabile, un black-out comunicazionale che non va bene. Pairetto è bravo in assoluto, ma in quel caso dà per scontate troppe cose, pensa solo al recupero, aveva l’ansia di comunicare quello“. Dice la sua anche Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA: “Avete sentito un ok che è fra i componenti del Var, ma l’arbitro l’ha preso come un lasciapassare per riprendere il gioco. Ci arriveremo prima o poi a diffondere gli audio”.
Rocchi tira le somme sulla stagione
Gianluca Rocchi ha poi continuato: “A e B sono stati due campionati di una difficoltà incredibile e gli arbitri sono stati bravissimi. Qualcuno ha fatto di tutto per crearci dei problemi. Lo sappiamo benissimo quando abbiamo arbitrato male, ma c’era qualcuno che lo rimarcava. Abbiamo avuto un organico di 50 arbitri, dei quali 35 con meno di 50 gare in Serie A e 45 con almeno una presenza in Serie A – ha evidenziato Rocchi – Questi sono i numeri, che ci rendono molto contenti perché ci sono stati dei ragazzi che hanno fatto esperienza. È stata la mia prima stagione da designatore, è stata complessa e nel percorso ho sicuramente commesso degli errori. Ringrazio il presidente Trentalange e tutta l’Aia per la vicinanza e la fiducia dimostratami anche quando ci sono stati dei momenti non facili. Abbiamo già arbitri con la A maiuscola, fra cui quelli che hanno lasciato spazio ai giovani. Hanno fatto sacrifici anche economici perché hanno capito lo spirito di come abbiamo affrontato questa stagione. L’obiettivo è creare una nuova generazione arbitrale e il loro aiuto è stato fondamentale. Ci sono stati due o tre errori evitabilissimi che mi hanno fatto perdere il sonno. Errori dovuti a cali di concentrazione e disattenzione”. Chiude il presidente dell’AIA, Trentalange: “Ci incentiva a fare meglio il fatto che da altre federazioni ci chiedano l’utilizzo di arbitri anche per la Var. Ogni nostra decisione è presa insieme alla Fifa, all’Uefa, all’Ifab e alla nostra federazione. L’obiettivo è parlare tutti la stessa lingua, ma già lo facciamo adesso visto chi sono i designatori arbitrali di Fifa e Uefa”.