TORINO – Dopo Mauricio Pochettino con Mauro Icardi prima di Natale – «E’ un bomber che dà equilibrio alla rosa», ieri Ralf Rangnick è stato ancora più lapidario su Edinson Cavani: «Gli ho detto che voglio disperatamente che rimanga fino al termine della stagione». Più cauto Alessio Dionisi, che parlando di Gianluca Scamacca e Domenico Berardi ha confessato al mensile AM: «Spero di godermeli almeno fino a giugno». Pare che gli allenatori degli attaccanti seguiti dalla Juventus facciano a gara a blindare i propri giocatori o quantomeno a cercare di trattenerli (nel caso di Dionisi l’interesse bianconero è relativo solo a Scamacca). Strade sbarrate, dunque, sia per Federico Cherubini nella ricerca di un rinforzo per l’attacco, sia per Alvaro Morata verso Barcellona, dove Xavi lo vorrebbe subito e lui andrebbe volentieri? No. E non solo perché oltre a Icardi, Cavani e Scamacca la Juventus di attaccanti che monitora anche altri.
Icardi, nodo riscatto
Sottolineare l’importanza di un giocatore o esprimere la volontà di trattenerlo, non necessariamente significa non essere disponibili a trattarne la cessione. E’ semmai buona prassi, che consente sia di mettersi nella posizione giusta in sede di trattativa, sia di far sentire il giocatore importante e motivato qualora rimanga. Prassi a cui sembrano appartenere soprattutto le parole di Pochettino, che nel sottolineare l’importanza di Icardi per il Paris Saint-Germain ha comunque ribadito come non si tratti di un titolare. E infatti il Psg è pronto ad aprire una trattativa, ma per ora i presupposti non coincidono con quelli bianconeri: il dg parigino Leonardo lo cederebbe solo a titolo definitivo, o in prestito con obbligo di riscatto; la Juventus lo vorrebbe in prestito fino a giugno con diritto di riscatto, in modo da avere le mani libere in estate per puntare tutto su Dusan Vlahovic.
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