Seimila tifosi che, in Rete, seguono il volo notturno del suo Cessna da Parigi a Torino, per essere proprio sicuri che Di Maria abbia scelto la rotta giusta e il nuovo Angelo bianconero scenda alla Continassa. Dove, il mattino dopo, centinaia di fan sgomitano al solo vederlo, inscenando un’accoglienza trionfale che solo Ronaldo, quattro anni fa, aveva saputo scatenare. E, se possibile, il primo tributo a Pogba sarà ancora più entusiasmante, per solennizzarne il ritorno a casa dopo sei anni. Dietro la debordante passione bianconera di queste ore c’è la smania di rivincita covata da milioni di sostenitori, frustrati dalla stagione della Grande Delusione che, invece, immaginavano fosse foderata di gloria, stante il ritorno in panchina di Allegri, l’uomo del quinquennio d’oro. Di Maria e Pogba sono stati presi sei mesi dopo Vlahovic; Chiesa non vede l’ora di ripartire; Koulibaly e Zaniolo sono obiettivi non più inconfessati: e pazienza se de Ligt andrà via, sarà per 110 milioni e arriverà un sostituto all’altezza: è il ruggito degli Agnelli a esaltare una tifoseria che chiede alla squadra di non steccare più e vorrebbe che il campionato cominciasse domani. A uno a uno, i tasselli del mosaico vanno al loro posto: la nuova Juve sarà più forte e auspicabilmente più votata a vincere della vecchia, arrivata soltanto quarta e sconfitta dall’Inter nelle due finali delle coppe tricolori.
Il rutilante mercato by Arrivabene & Cherubini ha messo la sordina all’hashtag #allegriout che aveva ripreso a impazzare alla fine della stagione, per non dire delle accese discussioni sulla scarsa qualità del gioco e sull’incapacità di servire adeguatamente Vlahovic .Ma il primo a sapere che non può più sbagliare è proprio il tecnico . Il sorriso smagliante con il quale ha accolto Di Maria è tutto un programma. Mescola fiducia e speranza. Deve sfociare in vittoria. Alla Juve dicono sia l’unica cosa che conti. Dipende. Ma aiuta.
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In delirio per Di Maria come quando arrivò CR7: Juve, il ruggito degli Agnelli
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