MILANO – La colpa dell’eliminazione dell’Inter dalla Champions League non è tutta di Alexis Sanchez, ma di certo la sua espulsione a pochi istanti dal gol di Lautaro Martinez in casa del Liverpool che aveva riacceso le speranze qualificazione dei nerazzurri, non ha aiutato. La delusione di Inzaghi e degli altri giocatori era palpabile, soprattutto perché il tecnico aveva già progettato di dare spazio al rientrante Correa proprio al posto del cileno, dando forze fresche ad un attacco pronto all’assalto finale per cercare almeno l’approdo ai supplementari. Forse la decisione dell’allenatore nerazzurro è arrivata con un pizzico di ritardo, visto che anche nel primo tempo Sanchez si era reso protagonista di una brutta entrata su Thiago Alcantara che aveva messo in luce la sua eccessiva foga. Ma l’attaccante argentino non ha molti minuti nelle gambe, dunque sarebbe stato un azzardo mandarlo in campo prima. Quel che è certo è che la dirigenza interista non ha preso bene il rosso rimediato dal numero 7 cileno, la cui permanenza a Milano non è più scontata come un paio di mesi fa, quando regalò all’Inter la Supercoppa Italiana contro la Juventus. La scadenza dell’accordo è fissata al 2023, ma una buonuscita da parte del club risolverebbe la questione in anticipo. In tanti, comunque, hanno speso parole di incoraggiamento per Sanchez: Arsene Wenger, Thierry Henry, Peter Schmeichel e Jamie Carragher hanno tutti assolto il cileno, reputando il suo intervento su Fabinho non meritevole del secondo giallo. Ma ormai è tardi.
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