Di pazzo nell’attuale Inter c’è poco o nulla, anzi, è rimasto qualcosa di “contiano” nella capolista. Ora un febbraio di fuoco attende i nerazzurri
Missione compiuta, l’Inter capolista scatta avanti e assiste a Milan-Juve con un +5 e una gara in meno. Il 2-1 sul Venezia è sofferto, ma pesa soprattutto in prospettiva derby. I nomi sulle spalle dei nerazzurri erano in cinese, niente di strano con Zhang presidente. Ma la lettera chiave per i nerazzurri è la D dell’alfabeto latino. D come dominio, D come Darmian, autore del cross che ha portato all’1-1, D come Dumfries, ancora una volta determinante con la pennellata del 2-1, D come Dzeko, consumato match-winner in una serata nata storta. L’Inter fa il suo dovere, dall’alto dei suoi 32, diventati 35, punti di distacco dal piacevole Venezia. A fatica, okay, eppure si porta a quota 53, il numero del famoso Herbie, il Maggiolino tutto matto.