MILANO – L’uscita di Vittorio Sgarbi riavvicina Inter e Milan al sindaco Beppe Sala. I club hanno accolto con favore la lettera inviata dal primo cittadino milanese alla premier Giorgia Meloni per chiarire se rientra nelle competenze del sottosegretario alla Cultura dire che San Siro non sarà mai abbattuto perché ha un valore architettonico simile a quello dell’Eur a Roma, quindi meritevole di tutela come un monumento. Sala ricorda al critico d’arte il parere della soprintendenza di maggio 2020 che aveva negato l’esistenza di un vincolo per San Siro, sostenendo che la struttura originaria del primo anello, costruito nel 1926 (quindi con più di 70 anni d’età, il termine che fa scattare la possibile protezione dei Beni Culturali), era stata di fatto coperta dagli interventi successivi per la realizzazione di secondo e terzo anello, rispettivamente nel 1955 e 1990: «Se Sgarbi vuole fare anche il soprintendente, lo chieda al presidente del Consiglio. È un po’ strano che nel nostro Paese decisioni prese da istituzioni delegate vengano smentite dalla politica», dice il sindaco che ha scritto a Palazzo Chigi per capire quali sono le deleghe di Sgarbi: «Queste dichiarazioni appaiono esorbitare dalle competenze del sottosegretario e sembrano destinate ad alimentare confusione e disorientamento».
No alle prese in giro
Sala spiega il senso di questa iniziativa: «Non mi va di farmi prendere in giro da continue esternazioni che non hanno assolutamente fondamento». Inter e Milan approvano con una nota ufficiale: «L’iniziativa del sindaco chiarisce che tutti gli enti preposti si erano già pronunciati negli anni scorsi per procedere alla riqualificazione dell’intera area di San Siro e alla progettazione del nuovo stadio. Attendiamo la fine del dibattito pubblico per poi proseguire senza intoppi nell’iter in corso con la progettazione definitiva e con tempi certi per l’inizio dei lavori». Sala ha replicato anche a Matteo Salvini che lo accusa di tergiversare troppo sulla questione stadio: «Il Comune non ha perso un solo giorno di tempo». Intanto si sono conclusi gli incontri previsti dal dibattito pubblico. Ora appuntamento al 18 novembre, quando il coordinatore Andrea Pillon presenterà la relazione conclusiva sulla quale Comune e club faranno le loro valutazioni. Inter e Milan sono convinte che questo dovrà essere l’ultimo momento di autorizzazione di Palazzo Marino per poi partire senza timori di bocciatura con il progetto esecutivo che costerà circa 30 milioni. Sala, invece, ha lasciato intendere che potrebbe esserci ancora un successivo passaggio in Consiglio comunale tra un anno. Una dinamica che non convince Inter e Milan. Ma adesso è il momento dell’alleanza per frenare l’uscita di Sgarbi a difesa di San Siro.
Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi!