MILANO – Pochi giorni e in casa Inter inizierà una nuova era, quella del dualismo tra Samir Handanovic e Andrè Onana. Serve fare però, un passo indietro. Esempio: Juventus, stagione 2015-16, allenatore Massimiliano Allegri e amministratore delegato Beppe Marotta. Al posto di Storari come vice di Buffon ecco arrivare da svincolato Neto, reduce da due annate da titolare alla Fiorentina. Il progetto della Juventus era chiaro: affiancare a Buffon, che di anni cominciava ad averne 37, un vice che non fosse solo un dodicesimo. Dopo una prima stagione interlocutoria (8 gare), Neto nel 2016-17 mise insieme 15 gare, mentre nell’estate 2018 lasciò il posto a Szczesny, acquistato per 15 milioni dall’Arsenal (ma era in prestito alla Roma). E il polacco divenne una sorta di titolare aggiunto con 21 presenze, prima di prendere a tutti gli effetti i gradi di numero uno con l’addio di Buffon verso Parigi. Tornando ad Onana, quest’ultimo è reduce da un’annata particolare, visto che il 5 febbraio 2021 era stato squalificato per doping ed è rientrato solo a fine novembre, disputando con l’Ajax dieci gare, alternando buone parate ad errori, così come accaduto con la sua nazionale in Coppa d’Africa. L’Inter però ha scommesso su Onana: a gennaio lo ha bloccato facendogli svolgere le visite mediche, poi gli ha fatto firmare un contratto di 5 anni a 3 milioni, ed è atteso al raduno il 6 luglio.
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