C’è una nuova generazione azzurra che chiede spazio: centrocampisti di talento, difensori duri, fantasisti, persino qualche bomber. Sono i ragazzi che ci riscatteranno, e non sono i soli. Tutto sta a dar loro fiducia, ve li raccontiamo su Sportweek
Forse non sono supereroi, non salveranno loro l’Italia. Ma portarla a giocarsi la coppa del mondo 2026 quello sì, si può fare. Guardiamo alla tv il secondo Mondiale di fila, e mentre in Qatar i Gvardiol, i Ramos, i Bellingham fanno i fenomeni viene da chiederci dove sono i nostri, di giovani forti. Una prima notizia: li abbiamo. Magari non in tutti i ruoli, magari c’è chi non manterrà quanto promette, ma li abbiamo. Qui ve ne raccontiamo venti, tra quelli nati dall’1 gennaio 2002 in poi. Considerando un combinato di quello che già fanno e quello che potranno fare, sono le stelline più luccicanti d’Italia. Esterni che vanno forte, centrocampisti che fanno gol, trequartisti che pensano fuori dagli schemi, difensori tosti e bravi coi piedi, forse persino qualche centravanti di valore e un talento di quelli fuori scala. Tanti sono figli dell’immigrazione, anche italiana all’estero, tanti sono emigrati perché non li abbiamo capiti o ci siamo arrivati dopo: ci sta, è il mondo. Ma guardi i loro profili social e lì non si scappa: una foto in azzurro non manca mai, anche nel profilo, segno che il cuore batte lì. Buon segno, così come anche il fatto che non sono gli unici talenti azzurri. Viti, Coppola, Pirola, Missori, Faticanti, Mancini, Vignato, Oristanio, De Nipoti…. Arriveranno, e arriveremo. Se daremo loro fiducia.