TORINO – La partita è aperta, tutta da giocare e dall’esito quanto mai incerto. La partita in questione è il futuro di Ivan Juric. Tre le possibilità: la risoluzione del contratto a fine stagione, la permanenza fino alla scadenza naturale fissata nel 2024 (il croato aveva firmato un triennale), o il prolungamento del rapporto. Chiara e palesata la volontà dei vertici dirigenziali, cioè del presidente Urbano Cairo e del suo uomo mercato Davide Vagnati: puntano non solo alla conferma dell’allenatore, ma anche ad allungare il rapporto con Juric. Questo l’obiettivo che si sono posti, nel momento in cui il patron ha deciso di far sottoscrivere al dt un nuovo contratto con scadenza fissata al 30 giugno del 2025.
Dall’altra parte c’è però Juric, in questa fase aperto a ogni soluzione: compresa quella che lo può portare al Wolfsburg. Già, dall’estero è questo il club tedesco che, oltre alle inglesi Nottingham e Southampton, ha preso informazioni su Ivan attraverso il suo entourage. Con l’ex del Verona che, dal canto suo, mantiene una posizione d’attesa. Vuole continuare a valutare l’operato della società, in particolare ma non solo in tema di mosse sul mercato. Prosegue, Ivan, a mantenersi nella posizione dell’osservatore, in attesa di avere a disposizione ogni elemento per operare la scelta. In tal senso la prossima finestra di mercato prevista tra il 2 e il 31 gennaio sarà utile a tutti: a Cairo e Vagnati per dare un segnale forte al proprio allenatore dotando il Toro innanzi tutto di quel centrocampista e di quell’attaccante necessari, al netto di ogni uscita, a Juric per pesare le ambizioni del club.
Dai primi tempi qualcosa è cambiato, le sfuriate per farsi ascoltare senza pretendere la luna, ma battendo i pugni per avere i calciatori giusti per sviluppare la sua proposta di gioco sono parzialmente servite. In estate la rosa si è ad esempio impoverita a causa delle partenze di Belotti e Bremer, Mandragora e Pobega, Praet e Brekalo, ma è stata pure rinforzata da arrivi importanti: si pensi a Schuurs, o a Vlasic e Miranchuk per arrivare allo stesso Lazaro che, rispetto al rendimento atteso, è una tra le sorprese più nitide di questa stagione granata (pur con tutte le pause del caso, ma anche Radonjic sta dando un contributo in fantasia e pericolosità, al Toro). Mancano, e le prestazioni lo hanno evidenziato e ribadito più volte, un centrocampista e un attaccante di media/alta prolificità. Il Torino è senza un frangiflutti davanti alla difesa avendo perso in un colpo solo Pobega e Mandragora, e alle spalle di Ricci, Lukic e Linetty il tecnico ha davvero poco: Ilkhan che ha doti e limiti coerenti ai suoi 18 anni, e Adopo che sembra ancora acerbo per la categoria. In attacco basta un numero, per dire che un centravanti serve come il pane: Sanabria in campionato ha segnato 2 gol, Pellegri è fermo a uno. Anche sommate assieme, si tratta proprio di poche reti: appena 3.
E così se da una parte Juric mette sulla bilancia gli sforzi fatti, dall’altra pesa le mancanze di questo club. Emerse sul mercato, come nello sviluppo delle strutture e della società stessa. Scarna quest’ultima, incomplete (il Fila) o inesistenti (il Robaldo) le strutture. Ragioni che mantengono in bilico l’allenatore. Da un lato c’è il Toro, una tifoseria che lo adora e un club dal quale bene o male sa cosa aspettarsi, dall’altro la possibilità di stracciare un contratto – quello con Cairo ripetiamo che si esaurirà nel 2024 – per poi firmarne un altro (come a Verona, nel 2021). In questo secondo caso, probabilmente, non con una società italiana. Juric ha un ingaggio da circa 2 milioni netti annui, tetto di spesa che taglia fuori molte eventuali pretendenti. Potrebbero pensarci l’Atalanta o magari la Fiorentina, ma Gasperini e Italiano sono pure legati ai rispettivi club fino al 2024, con i club stessi che avranno facoltà di esercitare un’opzione unilaterale di rinnovo per un’altra stagione (fino al 2025).
Non a caso i sondaggi più convinti, per Juric, sono arrivati dall’estero, in particolare da Inghilterra e Germania. Nei giorni scorsi si era dato conto dell’interesse del Nottingham (la prima a farsi sotto) e del Southampton, mentre fresca è la notizia relativa alla tedesca che ha preso informazioni: il Wolfsburg. Club al quale, la scorsa estate, Brekalo ha fatto ritorno dopo la positiva annata trascorsa con Juric in granata. Brekalo che, dopo aver inizialmente rifiutato di restare a Torino, sempre nel corso dell’estate era tornato sui suoi passi chiedendo a Vagnati di acquistarlo: una scelta modificata anche e soprattutto per il desiderio di continuare il percorso di crescita alle dipendenze di Ivan. No, grazie, la comprensibile risposta del dt. Paradossale sarebbe la partenza di Brekalo a gennaio – tra le altre, in Italia, lo vogliono Monza e Fiorentina – e l’arrivo di Juric al Wolfsburg in estate. Così fosse, all’attaccante croato nessuno leverebbe più l’etichetta di “uomo giusto al posto sbagliato”.