Quatta quatta. S’è mossa con passo felpato. Poi, zacchete: lo scatto felino. E la zampata vincente. Preso Gatti. Federico, Gatti. Del Frosinone, difensore classe 1998. Uno dei più ambiti del panorama nostrano. Per carità, non che la Juventus se ne sia accorta ieri delle qualità e delle potenzialità del chierese (sia pure nato Rivoli: sempre di hinterland torinese si tratta). Ma a stupire sono stati modi e tempi visto che fino a ieri pomeriggio se c’era una società convinta di chiudere l’operazione-Gatti, quella era il Torino. A maggior ragione dopo una giornata trascorsa tra contatti telefonici, valutazioni, accordi di massima e cifre giusto da limare. Persino chiacchierate tattiche… I granata infatti – già entrati nell’ordine di idee di sostituire Gleison Bremer muovendosi con tempismo, erano arrivati ad offrire al Frosinone 10 milioni di euro circa. Spalmati tra una parte fissa e bonus legati a rendimento, presenze, obiettivi raggiunti nella prossima stagione. Ma proprio una volta capito che il Torino era pronto a chiudere i giochi, il responsabile del mercato bianconero Federico Cherubini ha deciso di rompere gli indugi onde rischiare di non avere più margini di inserimento.
Forte peraltro, Cherubini, della fresca certezza di poter contare sulle entrate frutto delle cessioni di Kulusevski e Bentancur. Ha dunque riallacciato i contatti che erano rimasti in stand by, Cherubini, e ha rilanciato in un blitz decisivo in cui, più che l’offerta bianconera al Frosinone (similare a quella dei cugini), la differenza l’ha fatta la disponibilità dei bianconeri a lasciare il giocatore in prestito sino a fine stagione. Gatti, da parte sua – che è personaggio di valori e onore – ha a quel punto colto di buon grado la possibilità di continuare ad aiutare i suoi attuali compagni e rimettersi poi in gioco in estate e iniziare solo a quel punto a cullare sogni di Champions, a coronamento d’un percorso che comunque già ora ha del fiabesco.
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