TORINO – Finisce un’era. In un Allianz Stadium gremito solo (o quasi) per lui, Giorgio Chiellini viene richiamato in panchina al minuto 17 della sfida tra Juventus e Lazio, con i bianconeri già in vantaggio grazie alla rete di Dusan Vlahovic: diciassette, come gli anni trascorsi in bianconero, dallo Scudetto del 2005-06, revocato ed assegnato all’Inter dopo i processi di Calciopoli, passando per l’anno della Serie B, la lenta risalita con Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Delneri, fino al ciclo vincente durato 9 anni con Conte, Allegri e Sarri, la scorsa stagione con Pirlo, che ha portato in bacheca una Coppa ed una Supercoppa nazionale, e quella attuale, del nuovo ciclo con il ‘Max-bis’.
Chiellini saluta la Juve: l’interminabile giro di campo
Finisce così, tra le lacrime dei tanti tifosi accorsi per vedere per l’ultima volta dal vivo il capitano di mille battaglie. ‘King Kong’, come è stato soprannominato per la celebre esultanza, passa la fascia da capitano a Dybala, anche lui all’ultimo ballo con la maglia della Juve, poi fa posto a De Ligt, prima di un interminabile giro di campo, sommerso dall’affetto del popolo bianconero.