TORINO – Scontato? Mica tanto. Il quinto scudetto consecutivo delle Juventus Women è un titolo meritato e conquistato nella stagione più difficile, con il crescere esponenziale della competitività delle avversarie. La Roma, il Milan, ma anche l’Inter dell’ex Rita Guarino e il Sassuolo sono state avversarie degne, segnando l’incoraggiante sviluppo del movimento femminile italiano. È quindi ampiamente giustificata la festa, l’euforia e la celebrazione di un titolo storico, che premia la squadra più forte e la società più strutturata d’Italia che sta salendo posizioni anche in Europa.
IL SEGRETO – La Juventus ha subito preso seriamente l’impegno nel calcio femminile, esportando la mentalità centenaria del club, innestando l’organizzazione, offrendo le stesse strutture della squadra maschile. Non è un obbligo sociale, né un giocattolo la Juventus femminile, ma un ramo d’azienda fondamentale per la Juventus Spa e una squadra importante per per la quale c’è il progetto di costruire un piccolo stadio dedicato (vicino allo Stadium e che verrà utilizzato anche dall’Under 23) e che viene sostenuta a livello mediatico e social con la stessa enfasi della prima squadra maschile.
IL VERO TRIONFO – Questo atteggiamento sta passando ai tifosi, che si sono presentati in dodicimila per la partita di Champions contro il Lione, disputata allo Stadium. E che oggi festeggiano il titolo con entusiasmo, trasformandosi nel vero trionfo per la squadra allenata dal bravissimo Joe Montemurro (che è riuscito a far compiere un notevole salto di qualità europeo per le bianconere). Il quinto titolo consecutivo non è il nocciolo della festa di oggi per le Women, ma il fatto che i tifosi lo festeggino più numerosi di quanto accadde cinque anni fa. Far crescere l’entusiasmo intorno a loro vale quanto, forse di più dello scudetto.