TORINO – Sul fatto che dia l’anima in ogni partita non ci piove. Weston McKennie, texano di carattere oltre che di passaporto, si sbatte sempre come un matto e infatti l’ultima volta che Allegri ha parlato di lui – la vigilia del match contro l’Empoli – spiegava che in teoria avrebbe bisogno di riposare perché iperutlizzato ma in realtà “dove lo metti lui corre”. E infatti l’americano non solo non ha tradito le aspettative del tecnico livornese, ma lo ha anche ricambiato con gli interessi firmando il raddoppio di testa su angolo di Cuadrado. Dunque partita super. E non è stata la prima della stagione. In realtà spesso non è così apprezzato dalla critica perchè a volte è un pasticcione col pallone tra i piedi o nel non saper trovare sempre la giusta posizione in campo. Con il suo atteggiamento tattico un po’ naif, attirato dalla palla più del dovuto, quando disinnesca il fattore concentrazione rischia di lasciare qualche buco di troppo. Ma in queste tre stagioni vissute in Italia, in uno dei campionati più evoluti e complessi dal punto di vista tattico, è migliorato molto.
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