TORINO – Con Vlahovic che fino a ieri ha svolto lavoro differenziato, ma che oggi proverà a capire se non sente dolore e può giocare, e con Kean in fase di recupero ma non al top della condizione (anche se ieri si è allenato regolarmente in gruppo), Allegri deve aggrapparsi ancora a Milik come punto di riferimento in attacco domani a Verona. A meno di un recupero dell’ultima ora del centravanti serbo, il polacco sarà di nuovo chiamato a guidare il reparto che ritroverà, tra titolari e subentranti, anche top player come Di Maria e Chiesa a supporto. Tra Lecce, Paris Saint Germain e Inter, l’ex Napoli ha sempre giocato titolare e, di solito, nelle precedenti settimane era sempre stato gestito dal tecnico livornese. Tuttavia l’attuale situazione dell’attacco porta nella direzione della continuità, più per necessità che per scelta, perché le prestazioni di Milik sono in calo. Anzi, sarebbe più corretto dire che è in calo la produttività: il polacco combatte, lavora molto per la squadra, si spreme e non si tira indietro, però sotto porta non sta più trovando la necessaria continuità. Dopo aver cominciato la stagione con un impatto positivo, anche per le reti messe a segno, tanto da risultare il nuovo acquisto più brillante, Milik ha inciso meno nel mese di ottobre e in questo spezzone di novembre che precede il Mondiale.
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