Non più un giovane da cullare, ma un potenziale titolare che deve dare di più: così la Juve giudica il Moise, che è legato al club da un’altra stagione di prestito. Anticipare la partenza? Si può, ma a una condizione…
Moise Kean è un vecchio “prospetto futuro” calato nel presente. Che ha tempo sì, ma neanche tanto: per lui e per chi come lui ha completato il noviziato tra i grandi per meritarsi un posto riconosciuto nella Juventus, il momento è adesso. Ne è consapevole l’attaccante classe 2000 cresciuto a Vinovo, riconoscente a Max Allegri per averlo lanciato giovanissimo in Serie A prima che si avviasse nelle esperienze fuori Torino, tra Hellas Verona, Everton e Psg. Quando Kean si è ripresentato la scorsa estate alla Continassa non era più un giovane di belle speranze, bensì un calciatore fatto e finito (sicuramente motivo d’orgoglio perché cresciuto in casa) da considerare al pari di un titolare. E ora deve dimostrare di poterci rimanere.