ROMA – “Da qualche anno, lo dicono le statistiche, gioco un po’ meglio. Se mi sento sottovalutato? Non penso a questa cose, quando finisco la partita se ho tempo la vedo di nuovo e poi decido se ho fatto bene o no, sono onesto con me stesso. Nei movimenti senza palla sono cresciuto molto in questi anni. Piano piano ho lavorato e quest’anno si possono vedere i risultati”. Sergej Milinkovic-Savic analizza la sua stagione super con la maglia della Lazio ai microfoni di Dazn. Il Sergente è cresciuto e chissà, dopo sette anni a Roma, potrebbe essere arrivato il momento dell’addio.
Milinkovic, alla scoperta del futuro
“L’uso della suola mi è venuto perché non potevo tirare con il piede destro, ho detto tiro con il sinistro e vediamo che succede. A me piace usarla perché ti toglie un tocco, dipende come mi arriva la palla ma cerco di prenderla sempre con la suola. Con i giocatori più bassi faccio più fatica perché devo abbassarmi anche io. Da chi prendo spunto? Guardo sempre Thiago del Liverpool. Alcuni movimenti del corpo li ho sviluppati grazie al futsal, sport che ho praticato da bambino. Io simile a Pogba? Da lui ho appreso tanto all’inizio quando sono arrivato in Italia e lui era alla Juventus. È alto come me, ha tecnica e già faceva la differenza. Io tra cinque anni? Non penso così tanto al futuro, guardo giorno per giorno e non penso troppo alle cose. Pallone d’Oro? Certo che mi piacerebbe”.