Continua l’effetto Vlahovic. Effetto trainante, auspica la Juventus. Sin dalle prime indiscrezioni su volontà e trattative, c’era stata l’impressione che l’attaccante poi effettivamente prelevato dalla Fiorentina potesse rappresentare il vero erede di Cristiano Ronaldo. In termini di gol, ok, ma anche di immagine, impatto sulla piazza. […]
Emblematica la decisione del numero di maglia: proprio il 7. E l’unico modo per far credere a qualcuno che davvero non ci siano nessi ronaldeschi, alla base della decisione sarebbe di far spiegare il concetto a Babbo Natale in persona: nel caso sì, forse, si potrebbe decidere di rimettere in discussione qualche certezza data per assodata.
Anche perché poi per dare risonanza, risalto, rilievo alla presentazione di Vlahovic s’è ricorso a un’altra sigla che tanto casuale non può essere: DV7. Alzi la mano chi non ha pensato subito a CR7, scorgendo l’acronimo per la prima volta.
(No, Babbo Natale non ha alzato la mano).
Proprio in quello spot di lancio, trasmesso su tutti i social bianconeri, s’è indugiato parecchio sui vari marchi degli sponsor posti sulla divisa da gioco fatta indossare a Vlahovic. Le multinazionali chiamate in causa hanno probabilmente apprezzato, ma hanno anche colto il mesaggio: rinnovate ambizioni, rinnovata visibilità. Magari rinnovate partnership, a questo punto. Senza necessariamente che le si debba ridiscutere al ribasso.
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