La Grande Ungheria vinse le Olimpiadi e fu seconda al Mondiale grazie a un’invenzione e al recupero psicologico di un’ala dal grande talento ma dai nervi tesi. Guardiola e Messi sarebbero arrivati molto dopo…
Ad analizzarla con occhio severo il minimo che si possa dire sulla storia del calcio moderno è che esiste un clamoroso (e pericoloso) deficit di idee. Tanto si è sviluppato l’aspetto atletico e poco si è lavorato sulla tecnica e sulla tattica. Alzi la mano chi ha visto in una partita recente una serie di dribbling fatti come si deve, e cioè non soltanto buttando il pallone avanti per superare l’avversario in velocità.