HERNING – “Il Midtjylland è una buona squadra. In questa stagione hanno fatto una fase di campionato iniziale in tono minore, ma girano in Europa da anni. Lo scorso anno hanno pareggiato a Bergamo contro l’Atalanta, un risultato non facile. I danesi sono fuori dalla Champions con il Benfica nel playoff. Hanno attaccanti insidiosi, quello centrale molto fisico, le ali rapide. Una squadra che se rimane dentro la partita riesce ad avere un quarto d’ora importante mettendo in difficoltà tutti. L’umiltà è d’obbligo, così come la personalità”. Maurizio Sarri ha presentato così la gara di Europa League contro i danesi che vale la seconda giornata di coppa.
La questione turnover
“Ho cambiato più in campionato dopo la coppa che nella coppa stessa. Chiaro che un po’ di alternanza va fatta perché abbiamo difronte partite ogni due giorni. Sentirò dire che le squadre avranno tempo per lavorare, ma anche in nazionale giocheranno in maniera impressionante. Non è turnover, ma spirito di sopravvivenza. L’acciacco di uno, quello di un altro, viene fuori tutto in maniera naturale. Inutile programmare, si viaggia a vista. Chi è stanco va fuori, chi sta bene dentro. Senza troppi problemi, buttiamo dentro giocatori che ci danno garanzie e stop. Della formazione danese attuale c’è Sisto, gli altri sono nuovi. Lo stadio è piccolo, ma in Europa pieno. La cassa di risonanza è come quello dei più grandi”.
L’amore dei tifosi
“Ha fatto bene Provedel, il dispendio fisico è meno. Mi sembra troppo cambiare dopo averlo fatto in difesa. Verrà il momento anche per gli altri portieri, la scelta al momento è stata fatta sul non cambiare l’80% della difesa. Continua lui che è ha meno sforzo fisico. Non abbiamo mai vinto 4 partite di fila, vediamo. Cancellieri sta abbastanza bene, abbiamo avuto un piccolo dubbio dopo domenica per un flessore. Non era nulla, si sta allenando con regolarità. Il ragazzo sta trovando spazio, è entrato in ogni partita. Sta trovando più spazio rispetto a quando era al Verona. Sono contento. Chiaro, sta facendo un doppio percorso. Che forse lo rallenta nei due ruoli, invece di andare su una scelta più possibile. Vediamo se giocherà titolare o entrerà. La maturità mentale si misura sul lungo periodo. Ho sensazioni positive per quello che vedo in allenamento, più concentrato dello scorso anno. La risposta ci arriverà con il tempo. La Lazio rispetto al Napoli qui nel 2015? Oggi ci sono caratteristiche diverse. Il Napoli era una squadra più di palleggiatori, questa va in verticale di più e gioca con le ripartenze. Vediamo, spero che la Lazio abbia tanti margini di crescita. Spero che possa diventare forte come quel Napoli con qualche trofeo da vincere. Il titolare in porta? Oggi è Provedel perché sta giocando lui. La formazione? Non dico nulla, non l’ho detto nemmeno ai giocatori. Pedro ha fatto l’allenamento, è in fase di rivoluzione. Zaccagni sta a casa perché ha bisogno di terapie, Basic non necessità di terapie. Ma se domani sta come oggi, non penso ce la possa fare. Il tifo? Non ci dà grandi responsabilità, sappiamo bene che non siamo pronti per i traguardi massimi, lo sa pure il nostro popolo. Questo amore che fanno sentire è bello, ci fa sentire gruppo e più senso di appartenenza”.
Lazio, parla Vecino
“La continuità è un tema ricorrente nello spogliatoio, anche vedendo gli anni scorsi. Ci sono più giocatori, siamo solo all’inizio. I carichi delle partite si sentiranno più avanti e la maggior parte dei calciatori in rosa sono abituati a giocare ogni 3 giorni. Il Mondiale? Non ce l’ho in testa ancora, mancano più di due mesi. Troppi distante, sono concentrato sulla Lazio. Sono qui da poco tempo, vedo tanto entusiasmo, c’è un bell’ambiente da respirare soprattutto in casa. Bello sapere che ci sono tanti tifosi domani e domenica. Il turnover? Dipende, il tecnico fa le scelte. Io ho bisogno di mettere minuti per sentirmi al meglio, ma ovvio che non posso giocare tutte le partite allo stesso livello. L’obiettivo? Il campionato è fondametale. Le squadre italiane hanno caratteristiche diverse dall’Europa, approfittiamo del tanto spazio delle squadre europee. Ci sono tante formazioni forti, ma il campionato deve restare la nostra priorità. Semplice inserirmi qui, grazie ai compagni che non conoscevo tranne Hysaj, conosciuto a Empoli. Aver lavorato con Sarri mi ha aiutato, conoscevo anche alcuni del suo staff”.
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