MILANO – Divock Origi è il nome più caldo per il futuro dell’attacco milanista. Maldini e Massara hanno già avuto dei primi contatti con lo staff che segue l’attaccante belga in scadenza con il Liverpool, e sono avvenuti proprio lo scorso dicembre in occasione della sfida di Champions che vedeva opposta la squadra di Klopp al Diavolo. Il tecnico tedesco non ha mai consegnato ad Origi i galloni di titolare inamovibile del suo attacco, nemmeno dopo che il belga si rivelò decisivo per la conquista della Champions League del 2019, con il secondo gol segnato nella finalissima con il Tottenham. Questo, unito al fatto che a gennaio la dirigenza inglese ha prelevato dal Porto Luiz Diaz per 40 milioni (non una cifra che si spende per un comprimario), dimostra come la sua avventura inglese sia arrivata agli sgoccioli: per lui è tempo di guardarsi intorno. Per il Milan sarebbe un’occasione d’oro: oltre alla caratura internazionale di Origi, che vanta oltre 30 presenze con la sua Nazionale e più di 40 nelle competizioni europee per club, giocano a favore del belga l’età (27 anni) e il contratto in scadenza a giugno. Investire sull’attuale numero 27 del Liverpool costerebbe in tutto poco più di tre milioni di euro, tra ingaggio e commissione agli agenti, cifra che permetterebbe a Maldini e Massara di procedere in estate con gli affondi sugli altri obiettivi di mercato, Botman e Renato Sanches su tutti. Entrambi i giocatori sono di proprietà del Lille, che per il primo chiede una cifra intornoa i 30 milioni mentre sul secondo c’è forte la concorrenza di altre squadra, Juve in primis. Va detto, però, che a centrocampo i rossoneri attendono per l’estate i rientri di Pobega e Adli, dunque potrebbe servire un solo investimento pesante. A cui andranno affiancate le decisioni su Messias (l’alternativa sarebbe un esterno d’attacco tipo Berardi, difficile da strappare al Sassuolo), Ballo-Toure e Rebic, tutti ancora non sicuri della loro permanenza a Milanello.
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