I due mesi di sosta per il Mondiale assomigliano a un calvario per chi spera in silenzio. La paura si mischia alla magia
A Napoli otto punti di vantaggio diventano l’attesa dell’accadimento straordinario. Con conseguente calvario: due mesi di sosta mondiale e poi l’anno che verrà, tutto da giocare. Ma il pensiero si crea. La voglia viene. Fino alla costruzione di un tempo – calcistico – esotico. Anche perché otto punti sono una distanza messneriana tra la vetta e il resto, uno stacco che non si era mai visto nemmeno negli anni di Maradona o quelli di nuova speranza e meno raccolta di Sarri.