Dopo la toccata (e fuga) dell’ex presidente a Marassi di ieri sera, il presidente Lanna ed i tre saggi che compongono l’attuale CdA, delusi e avviliti, avevano pensato a rimettere le loro deleghe. Ma un passo del genere, con il club in crisi di liquidità, avrebbe portato la società blucerchiata verso il baratro
L’istinto del presidente Marco Lanna, sul momento, non appena in tribuna d’onore s’è palesata a sorpresa la figura di Massimo Ferrero, ieri sera a metà del primo tempo di Sampdoria-Roma, sarebbe stato quello di mollare tutto e andarsene. Lui e gli altri tre saggi che compongono il CdA del club blucerchiato, in sella dal 27 dicembre di un anno fa. Ma le eventuali dimissioni di uno solo dei quattro membri (il vicepresidente Romei ed i consiglieri Bosco e il manager Panconi, quest’ultimo l’uomo forte del gruppo nella gestione delle risorse finanziarie), avrebbero fatto decadere l’intero Consiglio, trascinando la Sampdoria verso il baratro, in base a una vecchia norma societaria.