La gestione come un’azienda di famiglia è sempre stata una peculiarità, e spesso un punto di forza. Ma stare sul mercato impone alla Juventus doveri che le altre non hanno. E che le sono costati addebiti ulteriori nell’inchiesta Prisma. Per la proprietà sarebbe questo il momento ideale per uscirne
Con tante fattispecie di reato contestate, la maggior parte legate specificamente alle sole società quotate in Borsa, l’inchiesta Prisma a modo suo ha dato una spinta nella direzione di uno dei possibili sbocchi societari di cui si parla da tempo per la Juventus: l’uscita dal mercato, in gergo tecnico “delisting”. Non come la strada dalla controllante Exor, che a fine settembre è uscita dalla Borsa Italiana ma resta quotata sul mercato olandese. Più come la strada scelta un paio di mesi fa dalla Roma, che è uscita dal mercato e basta. Probabilmente un passo indietro, a seconda delle prospettive. Probabilmente più coerente con il modo in cui la Juve è stata gestita in questi anni, a seconda delle prospettive.