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“Puskas e le lezioni del bibliotecario Alfredo. Così sono diventato Sacchi”

Intervista all’ex c.t., che racconta la sua ultima fatica da imprenditore con uno stabilimento balneare (“Anche in spiaggia faccio gioco di squadra”) e parla di Milan (“Che impresa ha fatto”), Mondiali e Serie A che verrà

Il gioco di squadra è un’idea che non lo abbandona mai, nemmeno adesso che potrebbe rilassarsi e fare il nonno, e invece si danna l’anima per migliorare, per innovare, per andare oltre, sempre con gli occhi proiettati verso il futuro. Arrigo Sacchi è fatto così e nessuno potrà cambiarne il carattere. Anche nella sua ultima impresa, non sportiva ma turistico-commerciale, c’è questa impronta: ha aperto una stabilimento balneare a Milano Marittima, gestito dalla figlia Simona (mentre l’Hotel Perla Verde è diretto dall’altra figlia Federica) e l’ha chiamato “Clan 292”. “Clan” è una parola che dà il senso del gruppo, della famiglia. Della squadra, appunto. “In un Paese dove fare squadra è quasi impossibile, in qualsiasi ambito, io provo ad andare controcorrente”, dice rivelando quell’istinto da visionario che lo ha portato, da un paesino della Romagna, a conquistare il mondo alla guida del Grande Milan berlusconiano.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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