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Schuurs: Dubai, Filadelfia e una convalescenza che prosegue bene

TORINO – La sua voglia di Toro è irrefrenabile. Non era scontato che Perr Schuurs si ambientasse così bene nei suoi primi mesi in Italia: il centrale difensivo olandese, arrivato in estate dall’Ajax per colmare il vuoto lasciato dalla cessione di Gleison Bremer alla Juventus, finora è stato sorprendente sotto ogni punto di vista. Era lecito aspettarsi che, sul terreno di gioco, avrebbe impiegato un po’ di tempo per assimilare i tatticismi del calcio italiano. In particolare, si pensava che trovasse maggiori difficoltà nell’impostazione difensiva di Juric: non tanto per i movimenti, molto simili a quelli della scuola olandese, quanto per lo schieramento a tre. Mai sperimentato, dunque motivo di curiosità e di apprendimento immediato. Schuurs ha subito capito il Toro, integrandosi alla perfezione nei meccanismi granata.

Poi, durante la sfida contro la Sampdoria, il contatto con Amione al limite dell’area e la conseguente caduta dopo il fallo hanno portato al brutto infortunio alla spalla. La lussazione gleno-omerale alla spalla destra fortunatamente non ha avuto bisogno di un intervento chirurgico: spauracchio scongiurato con l’ultimo controllo effettuato il giorno dopo il pareggio di Roma. Ma la terapia conservativa comporta un lungo lavoro di fisioterapia, che Schuurs adesso svolgerà a Torino. Si è presentato ieri al Filadelfia: non era scontato, visto che avrebbe potuto proseguire la prima parte della riabilitazione in Olanda, ma ha voluto a tutti i costi esserci. Per stare coi compagni, per vivere l’atmosfera dello spogliatoio, per sposare in maniera ancor più avvolgente il Toro. E soprattutto perché sta meglio: non poteva esserci notizia migliore per Juric.

Dunque, Schuurs è in Italia. Probabilmente – ma tutto dipenderà dalla velocità di ripresa dell’olandese – il 7 dicembre non partirà con la squadra alla volta di Murcia. Il Toro preferisce farlo restare al Filadelfia, per permettergli di recuperare con tutta la calma del mondo. Non perché non rappresenti una colonna della difesa granata, ma perché un’eventuale ricaduta costerebbe sicuramente l’operazione. Prospettiva da evitare a tutti i costi, visto e considerato che i tempi di lontananza dal campo si allungherebbero notevolmente. Schuurs ha riabbracciato i propri compagni di squadra, i quali nei giorni scorsi lo avevano festeggiato sui social in occasione del compleanno: l’olandese il 26 novembre ha infatti compiuto 23 anni. Nei giorni scorsi Perr si è goduto qualche giorno di relax a Dubai in compagnia della fidanzata, dedicandosi individualmente al recupero dall’infortunio alla spalla: aveva un programma fra palestra e piscina che ha svolto con estremo scrupolo. Schuurs, che avrebbe sognato di essere ai Mondiali ma si è dovuto accontentare di tifare a distanza i suoi connazionali in Qatar, è un professionista serissimo. Ma è soprattutto un giocatore forte: tecnicamente, fisicamente e mentalmente. Juric ha descritto così il suo primo approccio al calcio italiano: «Ha una mentalità pazzesca. Ci sono cose che fa veramente bene e altre in cui deve migliorare tanto. Sono convinto che abbia una grande visione di gioco e una velocità incredibile, ma per diventare un difensore importante deve crescere. Lavorare con lui è un piacere». Il tecnico non vede l’ora di ritrovarlo. Schuurs è una risorsa indispensabile: il suo arrivo a Torino lo deve alla caparbietà di Vagnati, il primo ad aver messo nel mirino uno dei talenti più brillanti in circolazione.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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