L’esterno brasiliano decisivo a Salerno ha doppio passaporto: “Ci andrei di corsa”
18 settembre
– SALERNO
Tu chiamalo se vuoi…. campione. Quel che Gabriel Strefezza ha compiuto venerdì sera all’Arechi di Salerno non c’è dubbio che sia un gesto da campione. Entrato in campo dopo due settimane di stop, che dovevano essere quattro, con un allenamento e mezzo sulle gambe, al minuto 33 della ripresa. Al minuto 38, servito bene da Gallo (entrato poco prima di lui), ha colpito con un destro magico che non ha dato scampo a Sepe. E il Lecce ha conquistato meritatamente la vittoria che gli sfuggiva da qualche settimana e che anche stavolta, in cui aveva interamente dominato, aveva rischiato di compromettere con un maldestro autogol di Gonzalez. Meno male che Strefezza c’è… si potrebbe dire, parafrasando il ritornello di un brano di un noto leader politico. “È un’emozione grande questo gol. Sono tornato più velocemente grazie a medico e fisioterapista, ci tenevo. Sono stato ripagato. Voglio aiutare la squadra. Sono felice”.