Toro, che peccato. Anche a Roma ha visto sparire la vittoria negli ultimi minuti della partita. Anzi: stavolta all’ultimo minuto di recupero, esattamente al 94’ su tiro da fuori di Matic. sarebbero stati tre punti di grande prestigio e meritati, anche se nel finale i granata hanno subito più del dovuto. Per 70 minuti abbondanti, però, come ha sottolineato Juric, hanno fatto la partita senza timori reverenziali.
Perdere la vittoria
Ma non è la prima volta che il Toro perde la vittoria (e non è un gioco di parole) negli ultimi di un match. I granata, con giocatori subentrati che hanno fatto gol, per quattro volte si sono visti sfilare via punti. Con il Sassuolo (Alvarez), con l’Empoli (Destro), con il Bologna (senza il suo gol sarebbe finita 1-1). E alla fine questi due punti persi all’Olimpico con il pareggio di Matic. Dal canto suo il Toro non ha mai segnato e recuperato con giocatori subentrati. Non solo. Il Toro ha addirittura incassato sei reti dall’80’ in poi, compresi i recuperi. E in queste occasioni ha gettato nel bidone dei rimpianti 4 punti: uno con l’Inter, 1 con il Sassuolo e due con la Roma. Dunque: i granata negli ultimi dieci minuti hanno subito sei gol su un totale di 17 complessivi, praticamente il 35,29%. Una media altissima che ha penalizzato la classifica di Juric. Il Toro, alla luce della parte finale degli incontri sin qui disputati, poteva avere una classifica ancora più bella. Poteva, per rendere l’idea, trovarsi in piena zona Europea: e qui a Roma si è ripetuto il recupero avversario: per la cronaca, Roma-Toro, all’Olimpico non pareggiavano da 27 anni.
Quello che manca
Il gol di Linetty non è servito per vincere. Per il polacco, escluso dalla sua Nazionale, è la prima rete in questo campionato e, soprattutto, è il nono giocatore diverso ad andare a bersaglio. Il che sta a significare che i giocatori granata vanno a rete un po’ tutti. Manca, però, la prima punta che riesca a raggiungere la doppia cifra. E Juric, anche ieri al termine della sfida dell’Olimpico, ha manifestato tutto il suo disappunto per una squadra incompleta. Ha fatto capire che con un paio di giocatori in più il Toro avrebbe vinto a Roma e disputato un campionato da prime posizioni. Un concetto che esprime da tempo ma che dopo la sfida di Roma si è ingigantito ancora di più. Il tecnico ha così servito la palla a Vagnati e Cairo che con il mercato di gennaio potrebbero soddisfare, almeno parzialmente, il loro allenatore e confezionare un Toro completo e competitivo sotto tutti i punti di vista.
(ha collaborato Massimo Fiandrino)
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