Una settimana abbondante in Qatar, per seguire da vicino i granata nelle prime partite ai Mondiali (i serbi Milinkovic Savic, Lukic e Radonjic, il croato Vlasic, lo svizzero Rodriguez) e per visionare alcuni profili interessanti sia per il mercato di gennaio, sia per luglio. Quando, oltretutto, il Torino potrà di nuovo ingaggiare anche extracomunitari in arrivo dall’estero (tra un mese non sarà possibile: l’ultimo “buco” libero per questa stagione è stato occupato ad agosto dal giovane turco Ilkhan). Il blitz ai Mondiali di Davide Vagnati è stato utile al direttore tecnico anche per incontrare dirigenti di altre squadre, procuratori e intermediari di respiro internazionale. In ogni caso, ora il suo giro in Qatar è terminato. Vagnati è appena rientrato in Italia, per cui si aprono nuove priorità.
Priorità Juric
Certo, i rinnovi di contratto innanzi tutto dei giocatori in scadenza già a giugno, come Koffi Djidji, Ola Aina, Michel Adopo. Ma, prima di tutto e sopra a tutto, sull’agenda del dt compare un altro nome: Ivan Juric. Ecco il vero target dei prossimi giorni, delle prossime settimane. Con Urbano Cairo l’intesa è chiara. Lo si raccontava un paio di settimane fa abbondanti, subito dopo l’ultima partita di campionato dei granata a Roma. Erano i giorni che avrebbero poi portato alla luce l’ufficializzazione del prolungamento contrattuale di Vagnati, che era in scadenza al termine della stagione in corso: detto fatto, indiscrezioni confermate e rinnovo del dt sino al 2025. Appresso a questa scelta, comunque, era già emersa la volontà di Cairo, condivisa dal suo direttore tecnico, di proporre a Juric un prolungamento di almeno un anno, ovvero anche lui fino al ‘25 (l’attuale scadenza è infatti fissata per il ‘24). A Ivan, si scrisse all’epoca, Vagnati e Cairo avevano testimoniato le loro intenzioni ancor prima della trasferta nella capitale. Fu un’apprezzabile dichiarazione d’intenti. E vennero a galla anche quell’indicazione temporale e i paletti maggiori di natura economica: Cairo è disposto ad aumentare l’ingaggio di Juric sopra i 2 milioni netti più bonus (il tetto che regola il contratto attualmente in vigore) sino a una soglia oscillante intorno ai 2,3 milioni netti, con stipendio a salire nel tempo sino ai 2 milioni e mezzo, sempre senza considerare i bonus legati a eventuali qualificazioni a una Coppa europea, anno dopo anno. Le cifre in ballo, insomma, sono grossomodo queste.
Non comprare ma convincere
Ma non sarà tanto l’aspetto meramente economico a far pendere da una parte o dall’altra la bilancia: Juric non va… “comprato”, va convinto. Va rimotivato appieno, diciamo così. E sul lungo periodo, per forza di cose. Il tecnico nelle ultime settimane di campionato era anche stato abbastanza chiaro: lamentando delle lacune nella rosa, figlie del controverso mercato estivo con le sue luci (Vlasic, Schuurs, Radonjic, Miranchuk, Lazaro), ma anche le sue ombre (il centrocampista alla Pobega mai arrivato; il quarto trequartista non arpionato, e si sa bene quanto Juric avesse chiesto il ritorno di Praet; le difficoltà in attacco, con l’impalpabile Karamoh non in grado, per ruolo naturale e modeste caratteristiche, a surrogare in zona-gol Sanabria o Pellegri). Juric ha esposto ripetutamente le proprie ambizioni, a parole nelle conferenze come in privato con Cairo e Vagnati. La reale solidità del cosiddetto percorso di crescita durante il suo ciclo in granata è la vera posta in gioco al tavolo delle trattative per un rinnovo contrattuale. Cairo ha ben chiaro quanto sia importante ed efficace il lavoro di Juric, tra giocatori risorti e altri lanciati (o rilanciati): e uno venduto che meglio non si poteva, Bremer. Il tutto, ringiovanendo anche la rosa e abbassando sensibilmente il monte ingaggi.
Cairo e Ivan
E il fatto che in questa stagione il tecnico sia persino riuscito a migliorare il trend dell’anno scorso dopo lo stesso numero di incontri (3 punti in più dopo 15 giornate) rappresenta un ulteriore piedistallo su cui è appoggiata la volontà (necessità) del club granata di blindare il tecnico. Con la speranza di convincerlo se non già entro la partenza per il ritiro della squadra in Spagna, l’8 dicembre, al più tardi entro fine mese, in ogni caso prima del mercato di gennaio. Juric nelle scorse settimane aveva inviato segnali di disponibilità a discuterne. Sarà dirimente un suo nuovo incontro a Milano con Cairo, sull’onda del lavoro diplomatico di Vagnati che verrà ripreso da dt in questi giorni. La disponibilità a rinnovare il contratto da parte di Juric sarà anche una chiara cartina di tornasole: altrimenti comincerebbe già a suonare l’allarme in vista della prossima stagione, con il timore incombente che Ivan possa infine chiedere di essere lasciato libero con un anno di anticipo, come già ai tempi del Verona dopo la seconda stagione. Questo, più di ogni altro rischio, è ciò che può maggiormente turbare i sonni di Cairo, oggi come oggi