TORINO – Dopo i primi contatti preliminari, inquadrabili come la manifestazione di interesse del Toro cui ha risposto con una potenziale apertura la Samp, i discorsi per Bartosz Bereszynski saranno approfonditi nel corso della prossima settimana. Con i granata che potranno sedere al tavolo delle trattative consapevoli di quanto dovranno andare a spendere, per acquistare il terzino polacco: servono attorno ai 4 milioni, trapela da fonti interne la società ligure. Una cifra che al momento delle firme potrebbe anche calare. I blucerchiati non vogliono svendere il cartellino del giocatore, ma sono anche nella stretta necessità di rimpolpare la casse della società, dopo le macerie lasciate dalla gestione Ferrero. Inoltre l’esigenza del club di cui ora è presidente l’ex difensore Marco Lanna è duplice: da una parte vanno messi in ordine i conti, dall’altra c’è da tentare di rinforzare una rosa fin qui parsa inadeguata per puntare alla salvezza. La Samp, nell’operazione che sta prendendo corpo e che entrerà nel vivo a breve, potrà ricevere una contropartita tecnica, dal Torino. Magari quel Demba Seck che in granata è chiuso da Miranchuk, Vlasic e Radonjic, ma che avendo continuità di impiego potrebbe diventare un valore aggiunto, per una squadra che ha bisogno di aumentare il tasso di pericolosità del proprio attacco. In estate i blucerchiati, prima del blitz di Vagnati, avevano anche seguito con interesse il turco Ilkhan: il centrocampista piace ancora, ma in questa fase non è ritenuto l’ingresso ideale. Per una squadra che punta a rosicchiare punti salvezza, e che quindi deve lottare con le unghie e con i denti ogni singolo minuto di ogni singola gara, non è un mediano di 18 anni al quale può essere data la responsabilità di raddrizzare la barca. Anche Seck è giovane, e in granata si è capito come abbia ancora parecchia strada da fare, prima di potersi imporre nel massimo campionato. Rispetto all’ex talento del Besiktas ha comunque maturato più esperienza, in Italia: 25 le gare disputate in B con la Spal, 12 i gettoni di presenza totali con il Toro (in A).
Le formule
Tornando a Bereszynski – sul quale c’è anche la Roma che nell’affare con la Samp può far entrare Shomurodov – la dirigenza granata non solo ha ben chiaro quanto andrà speso per il cartellino, ma anche che quest’ultimo non potrà essere ottenuto attraverso la formula del prestito con diritto. Vagnati potrà battere due strade: acquisizione immediata del polacco, o prestito ma con allegato un obbligo da esercitare in estate. Il terzino destro domiciliato a Genova dal gennaio del 2016, e fresco protagonista del Mondiale in Qatar dove ha giocato tutte e 4 le partite disputate dalla selezione del ct Czeslaw Michniewicz, piace al Toro anche per la profonda conoscenza del calcio italiano. Che non hanno altri due elementi monitorati con attenzione dal dt granata. Vagnati ha messo sotto la lente di ingrandimento Arnau Martinez del Girona, seguito da almeno un paio di mesi, e Jesus Vazquez, esterno del Valencia. Movimenti in entrata che si accompagnano a quelli in uscita: uno pressoché certo, un secondo possibile. Chi deve lasciare il Toro per non buttare via una stagione è Brian Bayeye: dopo essersi messo in luce con il Catanzaro, in C, cerca una soluzione in B (possibile sia il Modena). Incerta è invece la posizione di Ola Aina e Wilfried Singo. Il nazionale nigeriano ha il contratto in scadenza nel 2023, l’ivoriano nel 2024. Senza un prolungamento del rapporto Vagnati cercherà di piazzare l’ex del Chelsea. In caso contrario, da gennaio, libero di accordarsi con un altro club dove si trasferirebbe a parametro zero. L’uscita di Singo dipende invece dalla portata delle offerte, ma anche in questo caso, senza rinnovo, il Toro prorogando i tempi della cessione andrebbe a perdere forza nella trattativa. Tradotto: senza suddetto rinnovo, col trascorrere dei mesi il costo del cartellino di Singo andrà a perdere di valore.
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