TORINO – Ci sono i giocatori da ingaggiare, quel gruppo di dieci unità indicato da Juric per continuare a salire la scala che conduce in Europa. E poi ci sono le esigenze strettissime, quegli elementi che devono essere stati osservati da tempo, e che ora vanno trattati per essere messi a disposizione del tecnico prima dell’inizio del ritiro. Quest’anno fissato ai primi di luglio. Da tempo si sa ad esempio che serve un dopo Milinkovic, e che Berisha è un affidabile secondo ma un nuovo azzardo da primo (di Gollini e delle sue alternative ci occupiamo in altro articolo di questa pagina).
Poi Cairo e Vagnati sanno da mesi che il Toro del 2022- ’23 avrà una sostanziale differenza rispetto a quello che ha appena terminato il campionato: in difesa i granata non potranno più contare su Bremer, monumentale al suo congedo dopo un percorso di crescita esponenziale dal 2018 in avanti (110 presenze e 13 gol). «Al suo posto servirà uno forte», ha tenuto alta l’asticella Juric, ben sapendo che qualcosa dovrà essere pagato. Modellare un Bremer è il meno, l’aspetto complicato è trovarlo. Possibilmente ai 6 milioni attraverso i quali l’allora ds granata Petrachi si era accordato con l’Atletico Mineiro. Ebbene, un sostituto forte sarebbe stato trovato, dal Toro. Perché Vagnati ha tra le mani Becir Omeragic, difensore centrale classe 2002 e colonna difensiva dello Zurigo con già 4 presenze nella Nazionale svizzera.
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