Ivan Juric ha da sempre un debole per Vanja Milinkovic-Savic. Quando nella passata stagione Davide Vagnati gli ha consegnato lui come portiere titolare, il tecnico non ha storto il naso, al contrario di una larghissima fetta di tifosi. Anzi, ha approvato la scelta: lo ha difeso dopo le prime sbavature nelle amichevoli e in campionato ha mantenuto la parola. Così il gigante serbo è esploso: ottimo girone d’andata, che gli è valso anche la conquista della nazionale serba. Poi lo ha colpito il Covid a gennaio e da quel momento il suo rendimento è calato vistosamente, a tal punto da costringere Juric a puntare su Etrit Berisha, estremo difensore affidabile e continuo. L’albanese regge senza problemi e si conquista un posto che mantiene fino a fine campionato, con la promessa della conferma degli stessi gradi anche per l’annata seguente. Berisha, però, non aveva fatto i conti con la voglia di riscatto di Milinkovic-Savic. Superlativo in ritiro in Austria: sempre sul pezzo, concentrato e dedito a lunghi allenamenti fra i pali (non solo quelli ordinari, ma anche straordinari, quando cioè quasi tutti erano già sotto la doccia), volti a renderlo più sicuro dei propri mezzi. Ha riconquistato Juric così, che lo ha messo in campo contro il Palermo.
Verso il Monza
Le parate su Brunori e Floriano gli sono valse gli applausi dei tifosi. E hanno messo a tacere le voci di mercato, visto che a fine partita anche Matteo Paro ha confermato queste nuove gerarchie: «Vanja si è comportato bene in ritiro e al momento abbiamo deciso di puntare su di lui. Credo abbia fatto bene. Con Berisha già l’anno scorso c’era stato questo dualismo, con loro ragioniamo passo dopo passo. Per ora abbiamo scelto Milinkovic-Savic». Juric intravede un grande potenziale e una funzionalità per la manovra che Berisha non gli garantisce. Già, perché l’abilità coi piedi di Milinkovic-Savic è un’arma letale, che allunga le squadre avversarie e apre spazi golosi fra le linee per il Toro. La capacità di impostazione del serbo è eccellente e finisce per regalare tanta tranquillità alla squadra, soprattutto se si esprime come contro il Palermo. Sta migliorando fra i pali e nelle uscite alte, perché vuole a tutti i costi la maglia da titolare e la convocazione per il Mondiale. Si è messo a lavorare duramente ed è cresciuto: ora è un uomo, consapevole dei propri mezzi. Ma anche conscio di come la ruota nel calcio giri: se stacca la spina anche solo per qualche giorno c’è subito l’esperto Berisha alle sue spalle, pronto a coprire le spalle alla squadra di Juric. Anche perché, in vista di Monza, nulla è stato deciso. Da qui in avanti, una sola cosa è sicura: il mercato dei portieri in casa granata è chiuso. Può uscire solo Gemello in prestito, ma si parte con Milinkovic-Savic e Berisha. Con la forte convinzione che questo possa essere l’anno della consacrazione di Vanja, già a partire dalla gara con il Monza.