TORINO – Nel Toro si torna a parlare di scudetto dopo tanti anni e per stimolare ancora di più la corsa la società ha deciso di stanziare un premio. Non è per la prima squadra, che nonostante i miglioramenti di queste ultime due stagioni non è ancora in grado di puntare al tricolore, ma riguarda i giovani della Primavera, che guidano la classifica del loro campionato con 13 punti in 5 partite (4 vittorie e un pareggio) con 2 lunghezze di vantaggio su Juventus e Fiorentina. Nel mondo del calcio giovanile il Toro di Ludergnani è tornato ad essere preso come esempio. E questo è già un successo importante, considerando che nelle ultime stagioni la squadra si è salvata per un soffio. Quest’anno sono arrivati giocatori di spessore e qualità. Tanti i volti nuovi della Primavera del Toro. In primis l’attaccante Francesco Dell’Aquila, classe 2004 proveniente dalla Spal nell’ambito dell’operazione che ha portato Seck a Torino: già tre reti realizzate in campionato, per un giocatore che nella passata stagione ha trascinato gli emiliani alla vittoria dello scudetto Under 18. Ma il mercato di Ludergnani è stato ricco: si è assicurato il portiere Pietro Passador dal Pordenone, il terzino destro Ali Dembelé dal Troyes, il centrocampista centrale Joan Ruiz dal Villarreal, l’interno di centrocampo Marcel Ruszel dal Cincinnati, il trequartista ex Psg Daouda Weidmann e altri due attaccanti, ovvero Oliver Jurgens e Giacomo Corona: il primo dall’Inter, il secondo (figlio dell’ex attaccante Giorgio Corona) dal Palermo, inserito nella cessione di Jacopo Segre ai rosanero. E alcuni di questi, credete, sono già stati “adocchiati” da Juric. Martedì scorso, per esempio, l’intera squadra di Scurto, con una partitella, è stata al Filadelfia ad allenarsi con i grandi.
Il premio scudetto
Detto questo, arriviamo al premio scudetto, apprezzatissimo da tutti i ragazzi e dall’intero gruppo. Non è uno stimolo in più, ci mancherebbe, perché il vero riconoscimento per questi giovani è quello di mettersi in evidenza, continuare a vincere, arrivare primi per conquistare un posto in prima squadra. Questo è l’obiettivo primario, ma il premio va letto come incentivo in più. La società, infatti, ha deciso di stanziare 200.000 euro per l’intero staff, compresi tecnici, preparatori e medici. Circa 6.000 euro a testa di rimborsi. E così in casa Toro torna a esserci un premio scudetto. La speranza dei tifosi è che prima o poi arrivi per la prima squadra. Il settore giovanile granata, sia pure tra mille difficoltà logistiche, sta gettando delle basi importanti. Le squadre nazionali, infatti, sono costrette a girare per i campi torinesi con punto di riferimento al Cit Turin, dove lavora la Primavera (e altre formazioni nazionali) che, tra l’altro, disputa le sue partite a Vercelli in attesa di avvicinarsi a Torino (andando a Chieri). Viene da chiedersi che cosa diventerebbe il Toro dei giovani nel momento in cui avrà un centro sportivo tutto suo. E qui si guarda al Robaldo, dove i lavori sono cominciati e dove si spera di poter sfruttare qualche campo prima che i lavori generali siano completati. I ragazzi del Toro lo meriterebbero. Intanto bisogna applaudire il lavoro di Ludergnani che, come conferma la classifica, ha costruito una squadra che vince, gioca e diverte ma soprattutto che presenta alcuni ragazzi che sono a un passo dalla prima squadra. Giusto poi esaltare Scurto, un tecnico che è arrivato in punta di piedi, senza grandi pretese. Un allenatore che ha subito compreso le carenze strutturali e si è immediatamente calato nella parte. Senza lamentarsi, ma pensando solo a lavorare.
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